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La guerra ideologico-criminale del capitano Schutz
Ieri, all’archivio storico del Quirinale, convegno in occasione della donazione al Museo di Via Tasso dei materiali che il figlio di un capitano delle SS ha raccolto in anni di ricerche. Il capitano Schutz ha probabilmente comandato il plotone di esecuzione delle Ardeatine e poi, a Forlì, fra giugno e settembre, ha coordinato la repressione del Servizio di Sicurezza, fino a macchiarsi della strage dell’aeroporto. Ha perfino scritto un romanzo, in cui i partigiani di via Rasella e quelli della Banda Corbari (in particolare, Iris Versari), sono magicamente descritti come parte di un unico complotto.
È entrato poi nei servizi segreti della Repubblica Federale Tedesca. Ha continuato a sostenere fino alla morte la rete dei suoi camerati nazisti. Nessuno lo ha mai processato. Le carte raccolte dal figlio sono sicuramente una testimonianza della mentalità di più generazioni, a partire dalla prima, quella dei “soldati politici” del Reich che divennero criminali.
Roberto Balzani