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Non perdiamo mai la voglia di sognare

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“Forse c’è qualcosa di peggio dei sogni svaniti: perdere la voglia di sognare ancora”: così filosofava Sigmund Freud. Ebbene sì: i sogni, così come i desideri e le ambizioni, esistono da sempre… Ma esattamente di cosa si tratta e dove sta la differenza tra le tre cose?
Nel senso comune, si intende per sogno una speranza per il futuro; quando invece si parla di desideri, si è più soliti pensare ai bisogni più materiali, ma anche di affetto o più semplicemente di vacanza o di relax. Se focalizziamo invece l’attenzione sulla parola ambizioni, ci verrà subito da pensare a chi vogliamo diventare, oppure ai mestieri che vogliamo svolgere in futuro.

Questi tre concetti sono fin dalla nascita dentro ogni persona; sono un po’ il filo conduttore della vita e sono inesauribili: non facciamo in tempo a realizzarne uno, che ce n’è già un altro che bussa alla porta. Nessuno ha gli stessi sogni degli altri, infatti cambiano in base a età, condizione sociale, cultura e periodo storico, ma tutte le persone ne hanno alcuni comuni a prescindere dalla condizione fisica o psicologica, come ad esempio il desiderio di mettere su famiglia, trovare lavoro, una casa e avere una vita autonoma.

A tal proposito si terrà una conferenza il 12 luglio al Parco Urbano “Franco Agosto” di Forlì dalle ore 19,00 alle 22,00 in cui Simonetta e Alessandro dell’associazione “La casa della Bibbia”, che professano come lui il cristianesimo evangelico, porteranno la testimonianza di Nicholas James Vujicic, un produttore australiano e direttore di “Life Without Limbs”, un’organizzazione per persone con disabilità. Il gruppo della redazione della “Fondazione Opera Don Pippo”, ha contattato questi ragazzi e li ha intervistati nelle proprie sedi.

Perchè avete scelto di chiamare proprio Nick Vujiicic alla conferenza?
«Nick non sarà al parco, ma sarà per la prima volta a Torino e ci sarà la possibilità di vederlo in diretta; per me è la persona giusta per le sue testimonianze e l’incoraggiamento che trasmette alle persone con disabilità, ma anche ai giovani. Io l’ho conosciuto 10 anni fa a un raduno, poi l’ho rivisto dopo del tempo e aveva sempre la stessa carica. Mi stupisce molto una sua frase: “Desidero incoraggiare le persone a scoprire il loro potenziale e ad affrontare le difficoltà con un evento, speranza, coraggio, in modo che possano realizzare i propri sogni”. Per dire ciò e per farlo continuare a sognare e a credere in ciò che fa, lo aiuta la fede».

Cosa vi piacerebbe evidenziare di questo evento?
«È un convegno che la “Casa della Bibbia” della Chiesa cristiana evangelica pentecostale ha organizzato a Torino ed è riuscita a vendere 4000 biglietti in meno di due settimane. Abbiamo deciso di fare una diretta streaming anche per le persone con disabilità che hanno difficoltà ad arrivare a Torino o a spostarsi con i mezzi e ad aprirlo a più persone possibili. Nick ha avuto una vita piena di difficoltà, fu però uno dei primi studenti con disabilità a frequentare una scuola “normale”, nella quale imparò a scrivere usando le due dita del “piede” sinistro e un dispositivo speciale. È anche riuscito ad avere una quotidianità autonoma, fatta di piccole cose come tirare una pallina, usare il computer, rispondere al telefono e radersi. Preso di mira come molte persone con disabilità dai bulli della scuola, Nick all’età di otto anni cominciò a pensare al suicidio. Dopo aver supplicato Dio di fargli crescere gli arti, e capendo che ciò non era possibile, grazie a sua mamma conobbe una persona con altre difficoltà, così capì di non essere da solo, e tramite un gruppo di preghiera, all’età di 17 anni iniziò a parlare al mondo di Gesù Cristo e di come l’abbia liberato dal peso emotivo legato alla sua disabilità. Si sposò, mise su famiglia e spiegò la sua storia e la sua vittoria attraverso il corto “Il circo della farfalla”: nessuno si deve privare di sognare!».

Sara Sartoni