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La protesta di 22 associazioni: “L’incarico affidato a Langone è un affronto alla cittadinanza”

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«Giuseppe Verzocchi era un forlivese, un industriale che operò in campo internazionale e che prima di altri capì l’importanza di legare l’arte al mondo del lavoro. Il suo grande progetto culturale, una raccolta di quadri commissionati ai più importanti artisti italiani del secondo dopoguerra, è un’esperienza unica al mondo di collezione privata sul tema del lavoro promossa direttamente dal suo ideatore.

La città di Forlì gode di questa straordinaria eredità dal 1961, anno del lascito Verzocchi, e nel 2013 ha dato a questo dono un nuovo contesto, a Palazzo Romagnoli, dove ha continuato a mantenere il dialogo con la Pinacoteca civica e la sua sezione novecentesca.
La giunta Zattini ha comunicato in questi giorni di aver istituito un concorso ‘a premi’ per: “accrescere e arricchire la collezione civica ‘Giuseppe Verzocchi’ con nuove opere”, una iniziativa che snatura il senso stesso della collezione che è frutto di un preciso contesto, in un dato momento storico e di una precisa volontà, quella di Verzocchi e non di altri.
Ma ciò che indigna è che ha incaricato in qualità di presidente della commissione di valutazione delle opere del concorso Camillo Langone, famoso alle cronache per le sue dichiarazioni deliranti e antiscientifiche, in perenne accanimento contro le donne, la comunità lgbt+ e le persone migranti.

Chiediamo conto all’amministrazione Zattini della scelta di nominare a valutatore del patrimonio culturale della città una persona che si definisce: “sincero xenofobo”, “omofobo” e che dichiara : “Il vero fattore fertilizzante è […] la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà”, “Come uomo mi sento offeso da una donna al comando e se mi chiamasse un giornale che ha per direttore una donna mi sentirei in difficoltà”. “Non uso mai la parola migranti,[…]. Esistono gli invasori, che arrivino senza i mitra”. (Sul femminicidio) “Basta solo la parola. È orribile perché maschicida, cioè usata per uccidere l’uomo. […]”.

È necessario che il sindaco e la sua giunta prendano coscienza del significato del patrimonio culturale per la comunità, e di quanto questo rappresenti uno spazio simbolico di riconoscimento e identificazione universalistico e inclusivo.
Come associazioni e realtà che a vario titolo costituiscono e animano il tessuto culturale e sociale forlivese, chiediamo l’immediata sospensione del concorso, e sollecitiamo l’amministrazione affinché realizzi vere attività di valorizzazione del patrimonio culturale che siano espressione inclusiva e plurale della cittadinanza.
Al fine di portare queste istanze a conoscenza della cittadinanza nei luoghi della cultura forlivese, oltre a questo comunicato, abbiamo intenzione di promuovere iniziative di sensibilizzazione di cui daremo tempestiva comunicazione».

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