Al Poligono il “Trofeo Maggiore Giuseppe Perna”

Si terrà sabato 15 novembre, nel Poligono di Forlì in viale Roma 131, dalle ore 10,00 alle 12,00, la terza edizione del “Trofeo Maggiore Giuseppe Perna”. Trattasi di gara per pistola e carabina calibro 22, ideata dall’Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia (Unuci), per ricordare la figura del Maggiore Giuseppe Perna, ufficiale del 66° Reggimento Fanteria Trieste, scomparso in un incidente stradale il 26 gennaio del 2006.

Il regolamento

Il regolamento prevede il tiro al bersaglio da venticinque metri per la pistola e da cinquanta metri per la carabina. Ogni tiratore sparerà venticinque colpi con la pistola e venticinque con la carabina. Tolti i primi cinque colpi di prova, saranno ritenuti validi i venti colpi successivi. Verranno selezionati i tre risultati migliori in entrambe le categorie e verrà stilata una classifica combinata, che determinerà il vincitore del Trofeo.

La quota di partecipazione è di 20 euro, cifra che comprende sia la dotazione di armi, sia il munizionamento. Al Trofeo prendono parte ex colleghi ed ex subalterni del Maggiore Perna in forza al 66esimo, nonché ufficiali in congedo dell’Unuci e le associazioni d’arma. La competizione è aperta anche ai soci del Tiro a Segno.

Giuseppe Perna

Il Maggiore Giuseppe Perna, croce di bronzo al merito, scomparve all’età di trentadue anni a seguito di incidente stradale, mentre tornava a Forlì da una missione in Iraq. Con lui perirono altri due militi: il caporalmaggiore scelto Francesco Papadia e il caporalmaggiore Massimiliano Calisti, rispettivamente di 26 e 28 anni. I due sottufficiali stavano accompagnando il Maggiore Perna da Venezia a Forlì. Perna viveva, infatti, nella caserma di viale Roma, sede del 66° Reggimento. In autostrada, sulla A4, tra Dolo e Mestre, il furgone militare su cui i tre viaggiavano venne agganciato da un altro mezzo, provocando una carambola che causò la morte dei tre soldati. Tutti e tre appartenevano al 66°. Il Trofeo nasce con l’idea di ricordare il Maggiore Perna, la cui tragica scomparsa segnò profondamente l’animo dei suoi colleghi di stanza a Forlì.