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La Marì Pizzeria

img of La Marì Pizzeria
Ultimo aggiornamento:

La Marì Pizzeria in centro
Piazza Saffi 41 Forlì
Tel. 3929019631
Giorno di chiusura: aperto tutti i giorni, solo a cena (19,00/23,00).
Si può prenotare? Si, impellente. Weekend sempre pieno.

Come arrivare, itinerario consigliato: portarsi in centro a Forlì, la bellissima Piazza Saffi: sopra la libreria troverai l’immenso locale a più piani e servizi.

La Marì Pizzeria, oppure come appare in Internet, Marì in Centro, è la nuova pizzeria lanciata da Renam Assirelli. Renam figlio d’arte di Mauro Asirelli, noto pizzaiolo forlivese, scuola ad Ischia, quindi adozione dello schema napoletano del modo di intendere e realizzare la Pizza, già detentore di vari locali inclusa la “Marì d’Otello”, che ha subìto il grave danno dell’alluvione, e che ha riaperto senza ricevere un soldo da nessuno. Eccola nell’ex sede Eataly nel palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio, La Marì Pizzeria è ripartita dal 2 dicembre 2023.

Renam, fisico possente ha coraggio da vendere: decide che deve creare qualcosa di nuovo, e sulla falsariga della vecchia location di famiglia: è un percorso che ho già incontrato sulla ristorazione, si tratta del figlio che trova la sua strada e la percorre con fierezza, realizzando la sua idea, qui si chiama Marì, quella di pizzeria-ristorazione, ricordando dove è nato, dove ha imparato. Durante l’intervista Renam cita la “causa bellica” scatenante, l’alluvione, il disastro che ha distrutto il locale Marì d’Otello (in seguito ha riaperto, Ndr), determinando le scelte che stiamo descrivendo.

La concezione della Pizza, prodotto trainante del locale, rappresenta una “visione contemporanea della pizza stessa”: non è difficile fare una buona pizza, quasi impossibile farne una emergente a livello nazionale, come questa, solo se avrai materie prime eccelse e prettamente stagionali, se avrai il savoir-faire (entra in gioco il suo babbo), se avrai la squadra giusta, se avrai le capacità di fare azienda, se troverai una bellissima location come questa, se troverai tutto ciò, ed in più sarai anche un po’ pazzo, con un po’ di fortuna potrai cercare riscontri sul mercato, e qui tutti gli ingredienti sembrano amalgamarsi tra di loro per il successo.

Pizze fuori menù, ma con elementi stagionali e non diversamente proponibili, sul periodo del primo assaggio, è il periodo dei primi carciofi, i primi asparagi, gli stridoli, queste bontà provengono da aziende agricole locali, tutto viene cercato da aziende ecclettiche, le migliori. I pomodori sono quanto di meglio si possa reperire, alta qualità, altrettanto dicasi sulla mozzarella; troviamo la Pancetta Coppata stagionata, Pecorino di 20 mesi di stagionatura (è molto, Ndr), il fantastico Provolone Del Monaco Dop che viene utilizzato sulle pizze stagionali meriterà due righe.

La tecnica di lievitazione, maturazione, idratazione dell’impasto della pizza è migliorata e siamo al massimo della qualità apprezzabile ed immaginabile, la lievitazione minimale è di 48 ore minime, una sofisticata apparecchiatura controlla l’impasto, e sempre dopo i due giorni di riposo; le farine sono di provenienza campana. Pesto di basilico prodotto quotidianamente; prosciutto cotto, non spalla, vero prosciutto, di alta qualità e sappiamo degli additivi/conservanti presenti sui prodotti industriali del supermercato; burratine pugliesi artigianali; olive taggiasche; prodotti senza glutine, fatti in un dedicato ambiente separato dalla cucina; dolciaria da laboratorio di pasticceria; tutto collima per fare il massimo risultato apprezzabile.

Alcuni assaggi: una pizza senza glutine, capperi ed acciughe, buonissima (voto 9). La pizza, fuori menù, me è stata una Crema di carciofi, capocollo di Martina Franca, Fiordi latte campano, Provolone del Monaco (voto 10 e lode). Due righe sull’ingrediente principale, il Provolone del Monaco dop, un formaggio a pasta filata, stagionato, semi-duro, prodotto da latte di vacca pregiata di razza Agerolese (Agerola – NA) ottenuto nell’area della penisola sorrentina-monti Lappari: l’appellativo “Monaco” dato dal fatto che i pastori, in inverno, usavano coprirsi con lunghe grandi mantelle, sembrando dei monaci. Già a fine dell’800 i pastori più evoluti portavano, in barca a vela, il prezioso formaggio sul porto di Napoli: ai tempi una provola era per pochi buongustai; oggi alla portata di tutti. Unico formaggio, assieme a quello di bufala, con Denominazione di Origine Protetta, anzi, al fine di tutelarlo al meglio, è stato posto in essere un “Consorzio del Provolone del Monaco Dop”. Renam mi spiega che questo utilizzato sulle pizze è anche coperto da Presidio Slow Food, un’altra chicca che mi fa brillare gli occhi pensando a Carlo Petrini, premiato a Casa Artusi (Forlimpopoli). Del Monaco: sapore forte, retrogusto persistente tendente al dolce, note piccanti ma tenui; odore meraviglioso, fresco, invitante. Invecchiamento 18 mesi. Buccia e muffe sono commestibili, ideale da “fondere”, quindi è centrato l’abbinamento, tutto napoletano, con questa magica pizza.

Altri assaggi: pizze fritte stagionali, tre assaggi, ottime. E poi i Supplì, una golosa virtù meridionale; La Frittata di Pasta: andrebbe aperto un capitolo a sé stante, arte specifica partenopea della “vecchia pasta” di mezzogiorno che viene fritta in padella, ghiottoneria micidiale; le crocchette di patate: altra perla della cucina napoletana. Tutti piatti con il massimo dei voti.

Dimensione del locale: ripercorre la vecchia Eataly, locale gigantesco, bellissimo con opere d’arte coperte dalle Belle Arti. Vista sulla Pizza Saffi, troppo bella.

Servizi Igienici: bagno: ottimo, pulito e funzionale.

Cucina parzialmente a vista, ben attrezzata; Pizzeria con quattro addetti, tutta a vista, bravissimi.

Target del locale $$$: medio-alto.

Descrizione Menù:

Sulla Pizzeria, fiore all’occhiello e argomento clou del locale, evidenzio:
Marinara: pizza rossa senza mozzarella, ottima, pomodoro origano aglio evo, basilico (voto 9).
Margherita: la pizza per eccellenza a Napoli e sulle manifestazioni di assaggio: pomodoro, Fiordilatte, Olio evo, basilico (voto 10).
Sorrentina: pomodorini saltati in padella, alici, olive taggiasche, capperi, pesto di aglio, olio, basilico (voto 9).
Provola e Pepe: Pomodoro, provola affumicata, pepe, olio evo, basilico (voto 9).
Bufala: Pomodoro, mozzarella bufala dop, olio evo, basilico (voto 9+).
Carrettiera: Provola affumicata, friarelli, salsiccia punta di coltello, olio, basilico (voto 9).
Ciociara: Pomodoro, fiordilatte, radicchio, pancetta coppata, pecorino romano, olio, basilico (voto 9).
Ripieno: il calzone, fiordialtte, pepe, salame dolce, pomodoro (9).
Diavola: pomodoro all’nduja igp, fiordilatte, salame piccante, olive taggiasche, olio, basilico (9).
Napoli: Pomodoro, fiordilatte, alici, origano, capperi, olio, basilico (9,5).
Capricciosa; P. Melanzane e crudo; P. Desdemona; P. Nerissa (buonissime).
Nausicaa: Pomodorini, stracciatella, pesto di basilico, olive taggiasche (9).

Pizze SG, Senza Glutine: Margherita; Ciociara; Diavola; Napoli; Sorrentina; Carrettiera; Bufala; Nausicaa; Capricciossa; Nerissa (voto 9).

I dolci: ottimo assortimento.

La carta delle birre: birre artigianali; acqua vetro da 0,75.

Olio sale aceto: Olio evo Brisighello, bravi.
Caffè: ottimo.

Piatti consigliati: Pizza margherita più Provolone del Monaco Aop.

Verdetto finale: location esterna 10; Il locale 9; Servizio 9; Voto sul menù 9-10; conto 8.

“Sulla Porta”. Il locale vanta le Placche delle seguenti Guide:
– Tripadvisor
– 4live.it
www.viaemiliaristoranti.it

Puoi anche provare:
– Benso, cucina gourmand alto livello (recensione 4live); Osteria Nascosta (recensione 4live); Pizzeria e Ristorante del corso, Pizza SG (il primo a proporla a Forlì) e ristorazione anche di lavoro a pranzo (recensione 4live).

Cosa c’è da vedere in zona: Forlì in centro storico, Piazza Saffi, Musei San Domenico.

Gigi Arpinati