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Il candidato Rinaldini sbugiarda il PD

Di Franco D'Emilio Leggilo in 3 minuti
Aggiornato: 1 aprile 2024
Il candidato Rinaldini sbugiarda il PD

Ieri, sempre sulle pagine di questo giornale, nell’articolo “Vent’anni fa la nascita dell’ospedale Morgagni-Pierantoni” il temerario Graziano Rinaldini, candidato sindaco di Forlì per la sinistra, ha platealmente e con tanta faccia tosta sbugiardato il PD, suo stesso partito di appartenenza. Infatti, non ha esitato a plaudire alla felice scelta di favorire l’insediamento della facoltà di medicina nel campus universitario forlivese, dunque in sinergia con la crescente qualità verso l’eccellenza del polo ospedaliero Morgagni-Pietantoni: peccato che, forse confidando nella memoria corta altrui e/o nella propria sfrontatezza, abbia dimenticato come nel Consiglio comunale di lunedì 17 febbraio 2020 il Partito Democratico e il gruppo Forlì&Co si astenessero proprio nel votare la delibera per l’importante ed epocale istituzione a Forlì del nuovo corso di laurea.

Allora, il PD e i suoi cavalier serventi si astennero, miserevolmente contro il futuro di Forlì, soprattutto della sua sanità, arroccati, così, nella loro discutibile e riottosa contrarietà ad ogni progetto utile alla città, solo perché proposto dalla maggioranza di destra, vittoriosa alle Amministrative del 2019. Ora, Rinaldini si rivela dimentico, sfacciatamente e con tanto opportunismo, di quell’astensione e prova in modo sottinteso, davvero molto bizantino, ad includere pure il PD tra i protagonisti a favore di quella felice delibera del 17 febbraio 2020 per la nuova facoltà medica.

Suvvia, è insopportabile tanta ingannevole, spudorata audacia del candidato Rinaldini che, in primo luogo, sarà bene si convinca come una cosa sia trattare i dipendenti, purtroppo in forte soggezione per bisogno, di una cooperativa e altra cosa, invece, sia illudersi di prendere per i fondelli elettori forlivesi, liberi di mandare a farsi fottere chi con la pretesa di raggirarli con le bugie. Sì, perché, alla fine, Rinaldini mente, nascondendo la verità su quel voto consiliare del 17 febbraio ’20, e sbugiarda lo stesso PD per la sua malevola astensione in quella stessa occasione.

Vi sembra tutto questo buona fede politica? Quale la coerenza tra Rinaldini e il Partito Democratico se, all’occorrenza, il primo dimentica e, di conseguenza, nega per sottinteso una trascorsa, infelice decisione del suo partito? Credo che tutto ciò non sorprenda, in fondo Rinaldini è capace solo di tanta strategica furbizia, sua indiscutibile dote manageriale, che però in politica non sempre premia, magari nell’evidenza come a Forlì nisciuno è fesso! Mi riferiscono, fra l’altro, quanto, nei quartieri cittadini e nelle assemblee, il candidato Rinaldini prometta mari e monti, anche forzando la scelta elettorale: forse, per questo sempre addosso gli occhiali di sole perché nessuno, appunto, legga nei suoi occhi quanto egli sia il primo a non credere nelle favole che racconta in giro per Forlì.

Franco D’Emilio

L'autore

Franco D'Emilio
Franco D'Emilio

Origini toscane, ma forlivese d’adozione dal 1986, per 38 anni funzionario scientifico del Ministero della cultura nel settore degli archivi, biblioteche e dei beni artistici, storici. Curatore di numerose mostre storico-documentarie d’iniziativa pubblica e/o privata. Autore di pubblicazioni prevalentemente sulla storia italiana contemporanea. Collaboratore di testate giornalistiche ed agenzie di stampa, locali o nazionali.

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