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Memorie romagnole

Ragazzi, state attenti ai guerrafondai

Di Mario Proli Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 13 febbraio 2022
Ragazzi, state attenti ai guerrafondai

Quando si rivolgeva ai ragazzi, dalle scuole agli scout, il compianto Sergio Giammarchi (nella foto) ammoniva tutti dal più grave pericolo sociale e politico di tutti i tempi: i guerrafondai. “Le guerre non le vogliono i popoli, che poi sono costretti a subirle e a combatterle” diceva, arricchendo le espressioni con la straordinaria empatia e qualche parola in dialetto.

Le guerre le vogliono i guerrafondai che ci sono sempre stati, ci saranno sempre, in tutti i paesi e in tutte le situazioni. Tocca anche a ognuno di noi fare in modo che chi vuol litigare, chi vuole sovrastare gli altri, chi vuole impossessarsi di beni o risorse non abbia queste possibilità. La strada per la pace e’ fatta di regole giuste, di rispetto, di lavoro e fratellanza“.

La realtà di queste ore fa risuonare ancora più forte le parole di Sergio e fa brillare, nella sfera eterea degli utopisti, la sua testimonianza di orfano, che non poté studiare, che a 17 anni dovette prendere le armi nella lotta di Liberazione e non vide l’ora di deporle. Poi divenne arrotino, quindi dirigente di una grande associazione artigiana, padre, nonno, appassionato di ciclismo, fonte di memoria civica e anche ineguagliabile educatore.
Hai ragione Sergio i guerrafondai sono attivi più che mai e, forse, imporranno ancora una volta le loro regole. Speriamo di no…

Mario Proli

L'autore

Mario Proli
Mario Proli

Laureato in Storia Contemporanea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Bologna. È responsabile dell’Unità Stampa e Eventi Istituzionali del Comune di Forlì e dell'Ufficio Stampa del Comune di Forlì. Scrittore, storico e autore di diverse pubblicazioni. È presidente dell'Associazione Stampa di Forlì-Cesena.

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