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Trattoria dalla Gnaffa

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Ultimo aggiornamento:

Trattoria dalla Gnaffa
Indirizzo via Canale Bonificazione 290 a Cesenatico FC
Recapiti tel. 0547/88220
Giorno di chiusura: mercoledì
Orario di esercizio: pranzo/cena
Si può prenotare, il locale non ha sale all’aperto.

Come arrivare/itinerario consigliato: devi portarti sullo stradone che dalla zona entroterra Gatteo va verso Cesenatico, Via Canale Bonificazione; lo trovi al N° 290. Consigli sul parcheggio: antistante sotto gli alberi oppure di lato al sole.

Conosco la Trattoria dalla Gnaffa in questione ma mi avvalgo delle ottime referenze dei nostri segnalatori i quali hanno un ruolo di scandaglio basilare. “Dla” o “Dalla” (secondo interpretazione dialettale, ho i due riporti scritti) “Trattoria dalla Gnaffa” è una storica location che vanta oltre 110 anni di attività, quindi “bottega storica”: cucina casalinga romagnola, e solo di “terra”, il cliché standard della Romagna in cucina, non pesce. Decido di farci un salto a metà settembre. ‘Gnaffa’ è il soprannome della moglie del primo proprietario un vero lavoratore romagnolo, soprannome che sta per “nasone schiacciato”, ma avrebbe anche altri toni che trascuro. 

Il menù non è in tavola, segno distintivo dei posti dove sai già cosa vuoi ed il costo: lo chiedo (per sbirciare e scrivere) e mi portano un foglio manoscritto in busta di plastica Buffetti, campeggia “Menù 2018”; mi ha fatto tenerezza. La Trattoria dalla Gnaffa si cimenta anche sulla cacciagione: cinghiale, fagiano, quaglia, non male. Inizio con un antipasto misto: salame artigianale goloso e buono (voto 8,5); c’è pure un fico sulla leccarda di portata, quindi mortadella pancetta coppa, semi artigianali, buone (voto 7). Nel “Cestino” (del pane) trovo una piadina che mi sorprenderà! Decido per un primo al ragù, cappelletti, andiamo sul difficile: arriva un bel piatto, sono piccoli fatti a mano sfoglia ruvida e gialla, compenso canonico (senza stracchini) direi perfetti (voto 8,5), il ragù è buono canonico romagnolo, genuino (voto 8+). I secondi sono molto gettonati specie il coniglio il quale campeggia in molti locali romagnoli, oggi li ho evitati; come per il dolce che sono tutti fatti in casa, buoni.

Leggerete in dialetto a seguire! Il conto: onesto, proporzionato alla quantità/qualità del cibo; il locale è bene dirlo, è l’opposto dello stellato Cracco, tutto molto semplice, retrò, spartano, ma va bene così siamo in una popolar-trattoria.
Appeso al muro scopro un quadro in cornice pregiata: menù originale del compianto Goffredo Buratti, risalente a decenni fa: scritto con quelle mitiche Olivetti a nastro, interamente in dialetto romagnolo, ha la descrizione del menù con citazione della cantina del vino sfuso e firma autografa del produttore! Una garanzia contro le sofisticazioni? Ricordate lo scandalo al metanolo? Una chicca che mi ha aperto il cuore che ha un Dna romagnolo e che qui vi riporto la apertura:
Se tvù fer una magneda bona, sceta e zenuina, va a Zisnatic dla “Gnaffa” ch’la t’in dà ad tot al raz (menù in dialetto a seguire). (Viva la Romagna!) Buona gita a… Zisnatic!

Dimensione del locale: ampio.
Servizi Igienici: WC in ottimo servizio, pulito e carta asciugamani.

La Cucina: figlia e mamma 90enne si cimentano in cucina.
Direzione/Chef: Paolo Buratti e figlia.

Target del locale $$$: medio/basso.

Descrizione Menù riportato in dialetto romagnolo doc:
– Antipasti: E’ prinzipia cun al su specialitè: Parsutèn e salamèn, uliv sott’oli e carciufen.
– Primi piatti: Agl’Amnestar (bello: Le Minestre!): Pasadè in brod (passatelli in bordo! Mitici), Lasagn e canelon, Risot e Taiadel fat in cà da e parsunel.

– Secondi piatti: E par Sgond (e per secondo): Turd (tordi), Sturum, e pizunzin in salmì da lichet al pont dal dida (da leccarsi le punta delle dita!), parchè sol lò i fa icè un sughi. Arrost mest: costola ad maiel, suseza (!) e custulet d’agnel e cunej alla casalena che al su don al fa a la cuntadena. E pu cherna ai fer (e poi carne ai ferri): pol, faraona, brasul d’lonza e ad pigura, fiurentèn (fiorentine, bistecche!), pet d’tachè (petto di tacchino!), e cherna ad tot al qualitè.

– Contorni, Cunturan: Patet freti a vuluntè, insalè, radiceli e pandor gratè.
Frota (Frutta): mostarda e ad stasò (mostarda di stagione! Mito) e frota seca par chi cla vò.
– Nel Cestino: Pieda: Piadina genuina home-made ottima (voto 8,75).

– I dolci: fatti in casa; ottimi. Leggo sul menù/dialetto: specialità dla cà, semifred e torta Sant’Honoré (accento così posto!), sopa inglesa (!), mascarpò, pan de Spagna e dè zamblò.
– Caffè / Invecchiati ed “Infiammabili”: Piccola scelta.

– La Cantina: Etichette; Carta dei Vini/Carta dell’Acqua? Vino sfuso della Casa di nota cantina dei colli bertinoresi (voto 8,5). Riporta in dialetto-menù: Ven (vini): e i què la su specialitè l’è la “Cagnina” frizanta e dolza, sansves, trebianch e albana dlà su cantena Pietro Casadio – Ravenna (con firma autografa di Casadio).

– Oli, aceto spezie: standard.
– Piatti consigliati: salame; primi piatti, ciccia e caccia.

– Miniere gastronomiche: piadina squaquarone e salame.

Verdetto finale:
Location (il posto sull’esterno): 8
Ambiente del locale: 7
Servizio: 7
Voto globale/media Menù: 8-10
Il voto del Conto: 7,5.

“Sulla Porta”: il locale vanta le Targhe, “Placche”, di queste Guide:
– 4live.it
– “Via Emilia Ristoranti” www.viaemiliaristoranti.it
Puoi provare anche questi Ristoranti in zona: (recensiti/in arrivo):
– Dal Cenacolo/Cesenatico (recensito);
– Casa Tua/Cesenatico (recensito);
– Magnolia/Cesenatico e Vittorio/Cesenatico (da recensire)

Cosa c’è da vedere in zona? Cesenatico; entroterra; San Mauro Pascoli;
In definitiva: avrei voluto definirlo come “Locali in estinzione”, credo di non sbagliarmi.