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Aula studio Santa Lucia… la più inaccessibile che ci sia
Siamo nel 2017 con il 2018 praticamente alle porte. La tecnologia ha invaso ogni ambito della nostra vita tra cellulari, automobili ed elettrodomestici super tecnologici. Ma stranamente ancora oggi due scalini sono ancora un ostacolo insormontabile, altro che Everest. A volte sembra quasi più facile scalare una montagna di quelle dimensioni. Una settimana fa decido di andare a studiare nell’aula studio Santa Lucia in corso della Repubblica 77 a Forlì; mi sono trovata davanti due gradini e ho chiesto informazioni riguardo l’accessibilità del posto. Nessuno ha dato una risposta certa alla mia domanda, così ho deciso di tornare a casa. Nei giorni seguenti ho contattato i responsabili per avere informazioni sulla reale accessibilità dell’aula studio.
Dopo qualche giorno ho contattato la biblioteca telefonicamente per avere ulteriori informazioni, e mi stato risposto che c’è un passaggio laterale dal quale posso entrare, perciò è stato necessario fissare un appuntamento con la responsabile della biblioteca per verificare la fattibilità del percorso.
Ho verificato che anche in questo passaggio secondario è necessario che una persona sia presente per aprirmi la porta d’accesso alla biblioteca. I responsabili hanno provato a rendere accessibile la biblioteca ma ciò non è stato possibile perchè il marciapiede di fronte è troppo stretto. Ci hanno raccontato che lo stesso marciapiede limita l’accessibilità della chiesa che si trova a pochi metri dalla biblioteca, tanto che le persone con mobilità ridotta sono state costrette a cambiare la parrocchia. È ammissibile che ancora oggi limitano concretamente le scelte quotidiane di chi si trova in difficoltà a superare le barriere architettoniche?
Paola Negosanti