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Il Giardino dei Sapori di Forlì

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Ultimo aggiornamento:

Il Giardino dei Sapori (Ex “Lampiòn”)
Indirizzo: via Decio Raggi, 385 a Forlì
Recapiti tel. 0543/568042
Giorno di chiusura: martedì
Orario di esercizio: aperto pranzo/cena, a mezzogiorno fa interessatissimo PL (pranzo lavoro); la sera anche pizzeria.
Chiusura per ferie: novembre.
Come arrivare, itinerario consigliato: da Forlì prendere la via Decio Raggi, è quella che porta a Meldola, Il Giardino dei Sapori lO troverete a sinistra andando verso sud, poco prima del cimitero di Bussecchio.
Si può prenotare e accettano tutte le Carte di Credito.
Il locale ha sale all’aperto, un grande giardino molto bello.
Parcheggio: interno (media capienza) e sulla strada ma attenzione ai “divieti di sosta”. E’ in ombra? Quello interno, si.

Da tempo dovevo rivedere l’ex-Trattoria “Lampione”, “E’ Lampiòn” in dialetto forlivese, ora “Il Giardino dei Sapori”. I miei segnalatori mi mandavano indicazioni sul buon livello del locale; inoltre vedo sempre tante auto e il parcheggio pieno è un buon indicatore della salute del locale anche se non è determinante, anzi potrai avere la sorpresa del posto troppo pieno, con menù controproducente. Ma non è il nostro caso. Dopo un serie di telefonate, riesco ad avere l’appuntamento per completare la recensione, per la cronaca, alcuni mesi in gestazione.

La struttura Il Giardino dei Sapori: si tratta dell’ex-Lampione un locale forlivese che ebbe fasi alterne e che si cimentò col pesce (campo minato!), ahimè stette anche chiuso per un breve periodo, fasi alterne, quindi. Ora la struttura è stata tutta rimessa a nuovo: tre sale belle, ampie, senti l’aria fresca una cosa rara. L’occhio sfoga in una bella tonalità chiara, insomma tutto chic e fine; inoltre, e non è poco, abbiamo un bel giardino esterno veramente coi fiocchi (grande opera di ripristino di un quasi campo incolto) e ciò completa la messa in opera del locale, e non è poco come déhor. Tutto bene come i tavoli con tovaglie e sottotovaglie degne di locali “in”, e davvero un bell’ambiente che ti mette a tuo agio; infine, marketing strategico, il locale è su una ottima posizione per l’importante strada di collegamento per l’innovativa e tanto attesa tangenziale forlivese, una cosa che ai tempi del Lampion non era immaginabile, ed oggi c’è e scusate se è poco! Ah, infine scoprirò un interessante ed encomiabile maestro per la cucina! Anche qui un asso ed un jolly da giocarsi. Molto bene.

La cucina è in mano ad un gruppo di cuoche facenti capo ad una famiglia intera: sono madre-nonna-figlia le quali, dal 2012, han lasciato una trattoria vicino a Dovadola (La Scaletta) per rilanciare questo storico locale. Si tratta della famiglia Servadei, figlia (Samatha) e madre (Graziella), lavorano caparbiamente, le ho viste all’opera, sono rimasto colpito anzi di stucco per la giovane età delle due “ragazze”, ben tre con la nonna Aldina, insomma tanta voglia di fare ristorazione, una cosa che percepisco al volo. Il loro duro lavoro va fatto col cuore per portare soddisfazioni ai clienti.

L’arte pura di far da mangiare è qui rappresentata da Maria Senzani, la ‘sfoglina’, ‘azdora’ (cuoca, in romagnolo) che ha il delicato compito di fare la sfoglia ed i piatti derivanti.
Come entri nel locale la puoi vedere immersa nel suo angolo intenta a fare, “live”, la sfoglia, una rarità assoluta che pochi ti potranno concedere, anche per la gestione dello spazio sottratto alla sala-ristorante ma non solo, si tratta di non avere segreti, credimi non è facile visto che tutto ormai è congelato: qui no, tagliatelle tagliate e dirette al piatto: raro! Hai capito cosa voglio dire, ok è anche marketing dato che mette in bella mostra le sfoglie appena tirate, ma è pura qualità sotto gli occhi di tutti!

La signora Maria della Trattoria “Il Giardino dei Sapori” è stata vincitrice per ben tre volte alla kermesse “Sagra della Sfogline” in quel di Massalombarda, gara che conosco bene avendola recensita, anzi ho mangiato primi piatti degni della migliore ristorazione romagnola; Maria è stata anche insignita del “Matterello d’Oro”. La vedi nella sua postazione lavorare ininterrottamente dalle ore 10,00 alle 15,00 seria, col matterello sempre in mano, intenta a tirare le sfoglie e le tagliatelle (da encomio solenne) o gli gnocchi, o lo strano Curzùl, trafilature di sfoglia sottile tipo Pici toscani. Un piccolo segreto alla signora gliel’ho carpito, il rapporto Uova/Farina, ma tale resta!
Ho sempre descritto la passione dei signori ristoratori, come gli chef di ogni livello, persone che danno tutto per soddisfare il palato del cliente: il loro impegnativo lavoro, se fatto col cuore, con “amore”, porta ai risultati. Qui ci siamo: spero che quello che ho visto, si mantenga nel tempo.

Dimensione del locale: medio/grande.
Arredamento e tavola: arredamento molto fine ed elegante; tavola con tovaglia e sottotovaglia; tovagliolo in tessuto.
Esame servizi igienici: ottimi e ben attrezzati.
La Cucina come area operativa: ampia, personale munito di cappello, bene.
Eventuali note sulla cucina: prettamente romagnola. Tagliatelleria Doc.
Direzione: Samatha Servadei.

Target del locale $$$: a pranzo col PL, basso. Per il resto: medio.

Descrizione Menù.
Antipasti: Tortelli alla Lastra (crescioni); Tortelli fritti; Piadina fritta; Crostini con fegatini; Crostini ai porcini; Battilarda del Giardino dei Sapori x 2 p. (= salumi nostrani, formaggi doc, crostini e delizie varie; aggiunta di piadina romagnola; aggiunta di miele e marmellate x versione “del Pastore”); Prosciutto crudo scottato all’aceto balsamico e scaglie di grana.
Primi piatti: La classe della Maria è sotto gli occhi di tutti: Tagliatelle doc da fare invidia a posti più blasonati cui diamo voto 10; gli originali “Curzùl” una pasta trafilata a mano, (tipo pici toscani), golosi assai. Condimenti vari per la pasta: Ragù della Nonna (diamo voto 8 e ½); Ragù con piselli (voto 8+); ai porcini. Tortelli di patate e di erbette (Burro e salvia; Ragù; Porcini; pomodori guanciale e salvia; ecc.); Cappelletti (Ragù; Gorgonzola e noci; Brodo cappone); Strozzapreti; Gnocchi.
Secondi piatti: come la tradizione romagnola acclama, ecco la carne, evidenzio: Tagliata (pomodorini, rucola, grana; Sale grosso e rosmarino; Porcini); la immancabile grigliata mista; il Castrato. Bocconcini di pollo birra e gorgonzola.
Contorni: ottime verdure di stagione; interessante nota: nel plateau delle verdure grigliate, trovo i cipollati eccezionalmente dolci!
Pizze/Altro: la sera il Ristorante è anche pizzeria: il maestro pizzaiolo è Antony Nobili. Non ho degustato la pizza ma i miei segnalatori ne parlano bene. Evidenzio una originale pizza “dolce” fatta con ricotta e fichi caramellati.

Nel Cestino: pane montanaro; piadina.
I dolci: ottima scelta e evidenzio: Tortino al cioccolato e noci; Mascarpone; Semifreddo; Latte alla Portoghese con amaretti; Zuppa inglese; ecc. (Voti: alti).
Caffè, amari, varie: nella norma.
La Cantina, capitolo “Vino della Casa”: sapete come la penso e mia avversione verso lo “sfuso”: qui, detto vino della “Casa”, era buono (voto 7). Scelta di rossi anche importanti, come Casteluccio, azienda sulle colline faentine. Alcune pregevoli bottiglie di bollicine Foss-Marai: la sua presenza porta classe; si sa, è il “bere” che fa il locale!
E la carta, dell’Acqua: ottima minerale in bottiglia da 0,75.
L’Olio, il sale & l’Aceto: l’olio in tavola era un raro Castrocaro/Montepoggiolo dop con tanto di tappo anti rabbocco (nuova legge UE, a tutela dei consumatori); ma ho notato anche oli più comuni, non-antirabbocco. Aceti nella norma.

Piatti consigliati: Tagliatelle.
Miniere gastronomiche: Tagliatelle.

Verdetto finale:
Location esterna: 8; Ambiente (Locale): 8 e 1/2 (troppo rumore di fondo, peccato): Servizio 9. Menù 9. Conto 9+ (inteso soprattutto come PL).
– PL, Pranzo lavoro? Si, proposta sui 12-13 euro, da non perdere!

“Sulla Porta”: il locale vanta queste “placche”, referenze, Guide:
– 4live.it (Rubrica: il + ed il menù )
– “Via Emilia Ristoranti e contorni” www.viaemiliaristoranti.it
– Confraternita della Tagliatella

Puoi anche provare in zona anche questi altri Ristoranti”: (vedi recensioni/segnalazioni, se presenti):
– Casa Artusi a Forlimpopoli, pochi km direzione per Cesena: “Tortelli Cacio e Pepe” (ricetta # 55 Artusi) N°1 su mia Top Ten by Festa Artusiana 2015-Forlimpopoli).
– Eataly in Piazza Saffi a Forlì, bellissima cornice in piazza Saffi.
– Cosa c’è da vedere in zona: Forlì (Musei); Forlimpopoli (castello, stupendo); Rocca delle Caminate.
– In definitiva: Trattoria per i più golosi ma soprattutto per gli amanti della tagliatella.

Gigi Arpinati