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Ristorante Manubiola
Ristorante Manubiola
Indirizzo: 43042 Bergotto di Berceto (PR).
Recapiti tel. 0525/64511.
Giorno di chiusura: martedì.
Orario di esercizio: pranzo/cena.
PL: Pranzo Lavoro? Si, a 13 euro.
Chiusura per ferie: una settimana in gennaio ed una a metà febbraio.
Locale non climatizzato e non ha sale all’aperto. Parcheggio antistante e sul retro. Consigliabile la prenotazione. Accettano tutte le Carte di Credito.
Come arrivare, itinerario consigliato: più facile salendo da Parma. Uscire da A-15 al casello di Borgo Taro, seguire indicazioni per il paesino di Corchia, anzi metterlo nel navigatore, poco prima c’è a sinistra il Ristorante Manubiola. Arrivando dal mare, uscire a Bercelo dalla tortuosa A-15, cercare col GPS Corchia.
Esordire con la frase “Il regno dei fughi”, banalmente vero, difatti siamo sull’Appennino parmense, una delle capitali mondiali del porcino con le cittadine di Pontremoli e Berceto, località attorno alle quali si è creata giusta nomea, ma siamo al Ristorante Manubiola e qui si viene, innanzitutto, per funghi, ma non solo.
Conosco da oltre 20 anni il Ristorante Manubiola, essendo situato su un crinale di circa 800 metri, tra le valli del Taro e della Baganza. L’ho scoperto per caso girando per lavoro.
Arrivo per mirata missione gastronomica e degustare qualcosa di particolare, così previa telefonata e prenotazione (obbligatoria) del tavolo, esco dalla “A-15” e mi reco al luogo mangereccio. La strada provinciale è ovviamente appenninica quindi rallystica, se vai forte è traditrice (un po’ pericolosa) ed è piuttosto lunga, difatti ci vorrà almeno mezz’ora per arrivarci partendo dal casello di Berceto. Molto più facile salendo da Parma, in questo caso si uscirà a Borgo Taro (PR), prendere la direzione per la cittadina di Corchia (mettere questa meta sul GPS, navigatore), prima della cittadina montana troveremo, sulla sinistra, la trattoria.
Parlando del dèsio, un escursus incredibile, l’han fatta da padrona, ovviamente, i funghi porcini che ho assaggiato in diversi modi: quello che mi ha colpito, che mi è rimasto impresso, è stata la “Zuppetta di porcini alla ligure”: si tratta di funghi porcini conditi con prezzemolo ligure, aglio ed olio ligure, quindi gratinati al forno; semplice squisitezza da voto 10 e lode, delicati e buonissimi. Ma qui non è solo fungo, è anche tartufo: nella degustazione c’era quello nero, ottimo.
Per chi volesse, c’è la possibilità di una sistemazione in alcune sovrastanti camere: per caso, come già successo, se arrivasse una improvvisa bufera di neve, qui sarete al sicuro e non morirete di fame.
Dimensione del locale: piuttosto ampio, troverai una grande sala ed alcune diramazioni; scale per accedere ai servizi decisamente non idonee a portatori di handicap, e per il piano superiore. Evidenziamo alcune stanze per chi fosse intenzionato a pernottare o per sopraggiunta… bufera di neve, come già successo!
Arredamento tavola: buon livello, comunque da Trattoria: tovaglia e sotto-tovaglia, tovaglioli tessuto, posate buona fattura.
Servizi igienici: al piano inferiore, enormi, ben tenuti, puliti con carta asciugamani e dosatore sapone liquido.
La Cucina come area operativa: di media dimensione, razionale.
Eventuali note sulla cucina: tipica parmense e di montagna.
Ispezionato cucina senza preavviso: tutto in regola e due cuoche con cappello.
Direzione: Didier Spagnoli.
Chef: famiglia Spagnoli ed associati sottocuochi.
Target del locale $$$: medio, secondo portate, occhio al conto con i funghi & tartufi.
Descrizione menù:
– Antipasti: Crostini con crema di funghi porcini (voto 9); Tortino di boraggine con crema di formaggio e tartufo nero (voto 10 e lode); Torta di patate (voto 8); Tortino di erbe (voto 7+); Lardo (voto 9), prosciutto crudo (voto 7); Bruschette ai funghi porcini (voto 9); Antipasto misto di salumi parmensi; ecc.
– Primi piatti assaggiati: Zuppetta di funghi porcini con crostini (voto 10 e lode); Tagliolini di ortica e speck con tartufo nero (voto 8+); Gnocchetti di patata viola con crema di parmigiano al tartufo nero, in cestino in crosta di parmigiano (voto 10);
– Secondi piatti assaggiati: Braciolina di cervo al vino rosso e bacche di montagna (voto 7 e 1/2); Crema di funghi porcini alla genovese (voto 10 e lode); Tortino di boraggine con crema di formaggio grana e tartufo nero (voto 10); Costolette di agnello alla griglia; Fritto di porcini; Baccalà impanato (al venerdì).
– Contorni: Oltre ai sempre-verdi funghi, verdure di stagione.
– Nel Cestino: pane locale di tipo montanaro.
– I dolci: Sorbetto al limone; Torta di mirtilli e yogurt; Torta di castagne e noci (voto 10); Semifreddo di castagne con salsa di noci (voto 10); Torta ai frutti di bosco (voto 9); Zuppa inglese; Torta Sacher. Spongata, dolce tipico emiliano (tutto di loro produzione).
– Caffè, amari, varie: ottimo nocino; alcolici in buona scelta.
– La Cantina/Carta dei Vini. Ottima scelta di vini rossi, evidenzio un Dolcetto testato by stupenda azienda Pio Cesare (voto 10 e lode).
– E la carta, dell’Acqua: acqua sorgiva in caraffa; in bottiglia in vetro è quella Linx, adiacente fonti appenniniche!
– L’Olio, il sale & l’Aceto: buona scelta di oli di pregio.
Piatti consigliati: Funghi porcini in gratèn (al forno), cioè alla genovese. Porcini in antipasto; Tartufo (secondo stagione).
Miniere gastronomiche: Porcini dell’Appennino parmense.
Verdetto finale: location esterna: 9. Ambiente (Locale): 7+. Servizio: 9. Menù: Da 8 a 10 e lode. Conto: 8½.
“Sulla Porta”: il locale vanta queste “Placche”, queste Guide:
– 4live
– “Via Emilia Ristoranti e contorni” www.viaemiliaristoranti.it
– Accademia Italiana della Cucina;
– La Gola;
– Slow Food / Osterie d’Italia
– Cosa c’è da vedere in zona: Duomo di Bercelo; Corchia, paesino medievale; Corchia: la sua miniera.
– Week-end in zona? Si, mangereccio ma anche di trekking.
– Hotel in zona: diversi; il locale dispone di poche camere, buone in caso di bufera, come già successo.
– In definitiva: ottimo per pranzo di lavoro e per turismo.
Gigi Arpinati