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Le sciccherie di Nick a Ravenna

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Ultimo aggiornamento:

Le sciccherie di Nick
Piazza Harris, 8 – 48122 Ravenna.
Recapiti tel. 0544 – 591473
Giorno di chiusura: lunedì
Orario di esercizio: tutti i giorni mezzogiorno e cena; sabato e domenica solo cena.
Si può prenotare? No.
Carte di Credito? No, accettano solo contanti.
Come arrivare, itinerario consigliato: portarsi a Ravenna città, prendere la strada che dalla città porta a Marina di Ravenna: dopo la CMC, sulla destra troverai uno slargo: è piazzetta Harris.
Locale climatizzato e ha tavolini antistanti al locale. Tutto imperniato sul “Self-service”.
Parcheggio: antistante.

Parlando del signor Nick è bene specificare due cose: casualmente l’ho visto in tivù, “Real Time”; stiamo parlando di un certo tipo di locale, direi “non convenzionale”. Una sera, casualmente, guardo in tv Real-Time la trasmissione “Best in Town”: vedo in competizione tre pizzaioli ravennati; i tre contendenti non avevano pizzerie “convenzionali” ma solo “Pizzeria da asporto/self-service”, senza servizio al tavolo, il fai da te. Parlando di questa tipologia di ristorazione, è l’evoluzione della bottega “pizza-al-taglio”, un’attività cresciuta a dismisura in questi ultimi anni, complice la crisi, ed è una cosa tutta italiana (in Francia non esiste) con locali, anche blasonati che han ben pensato di trasformare il loro pizza da asporto, in pizza “mangiata-qui-seduto”. Come? Ampliando ed attrezzando il locale, mettendo tavolini con posti a sedere oppure in piedi, o su alti sgabelli, alla americana, appoggiando la pizza su mensole (vedi la storica “Pizzeria Barriera a Cesena”) quindi il commensale avrà la sua pizza posta su piatti di plastica (o, alla peggio, di cartone che si inzuppa!), “stupende” posate in plastica, tovaglioli a go-gò, sale-olio-pepe a self-service, tanti piatti di plastica ed il gioco è fatto! Per andare verso questa nuova tendenza, suffragata anche da Rosticcerie, alcuni han persino sfondato mura e aperto salette laterali rilevando locali già presenti creando “Sale da pranzo” per i loro clienti.

Le sciccherie di Nick. Tutto all’impronta del self-service senza servizio al tavolo, tutto in chiave economica come tendenza a ridurre i costi: no cameriere al tavolo; no spese di vettovaglie; sì self-service del cliente stesso. Da bere lo troverai negli ottimi frigo a vista bar intelligentemente forniti dalle floride aziende del “beverage”: dovrai sempre servirti da solo. Tornando alla trasmissione Nick è stato il vincitore sugli altri contendenti, due pizzari di tutto rispetto.
Il locale Le sciccherie di Nick di Nick è bello, semplice ed impostato sul “Fai-da-te”: loro tre, intenti a fare pizze come una catena di montaggio, non possono far nulla per motivi legati alla licenza; la pizza de Le sciccherie di Nick quando è pronta viene “chiamata con altoparlante”, devi alzarti e portatela sul tavolo. Ho assaggiato una maxi pizza da mezzo metro iper-farcita con un voto globale pari a 8.

Nick mi ha spiegato che l’impasto ha lievitazione di 48 ore a lievito naturale (ho però notato il bordo troppo scuro). Poi mi ha precisato che il bordo pizza (“Cornicione” in gergo napoletano) da me difettato come “leggermente imbrunito”, sarebbe, in realtà, tale per una sua fase di estensione della mozzarella, ma resta l’aspetto cupo, brutto a vedersi (dentro era perfetto e il bordo determina esatta lievitazione e cottura della pizza!).
La pizza de Le sciccherie di Nick nella parte inferiore era un po’ troppo cotta ed io ho contestato la cosa: sua risposta, retorica e logica, sta sul fatto che la pizza, essendo strapiena di condimenti, necessitava di una cottura più lunga ad hoc (questo fatto del riempimento eccessivo non mi è piaciuto e ha perso qualcosa come votazione globale).

Nick poi mi ha spiegato che la “sua” pizza è anche “romagnola”, un concetto che stride e non va d’accordo con la mia scuola, origine, pratica culinaria, guida e maestri vari.
In effetti la pizza “tonda” si può avere anche “stesa” quindi “romagnolizzata” bella cotta, sperando non secca, ma il cliente può chiedere la cottura, anzi questa domanda viene regolarmente fatta a tutti i clienti, come quando ti chiedono sulla fiorentina: la vuole cotta al sangue? Io la pizza la preferisco quasi cruda, sarebbe per la carne cotta “al sangue” ed è lì che si vede la perfetta lievitazione: facile lievitare male una pizza per poi cuocerla molto, per forza verrà “secca”! Nick mi ha poi detto che a Ravenna si cerca pizza “romagnola” e non-napoletana. Nick dichiara di fare due tipi di impasti, uno sottile ed uno più grosso. Si vanta nello spiegarmi la sua pizza-stesa: la margherita classica, pallina da 2,20 etti, viene tirata e portata ad un diametro incredibile di 45 centimetri! Gusti nordici ben accettati; non fa per me. La valutazione si è basata su altri commenti di clienti e sul fatto che la pizza in esame, enorme, farcitissima (troppo) era ben cotta e buonissima.

Per la mozzarella in uso: una ottima “Fior di latte” cosa che ho notato poiché non ha fatto acqua; sulla “Bufala” Nick assicura avere un prodotto 100% campana, con tutti i canoni rigidi e seri del caso, quindi lontano dai –purtroppo- guai dell’inquinamento e della diossina presente nel latte della bufala che passa nel nostro stomaco.
Legna composita di faggio, certificata: ho rabbrividito nel vedere i finti-tronchetti, ci crediamo che sia buona.
Dimensione del locale: una saletta interna di medie dimensioni.
Note sulla tavola: semplice e spartana. Vettovaglierie di plastica (la mia forchetta si è rotta su due rebbi! Non facile cercarli in mezzo alla pizza…).

Esame dei servizi igienici: non c’è il servizio wc! (solo salviette igieniche per le mani).
La Cucina come area: un bel forno a legna ma “girevole”, categoria che non mi piace granché.

Direzione e Chef: Gentile Nicola (Nick).
Target del locale $$$: Basso/Medio secondo pizza e birre.

Descrizione Menù:
– Pizze (voto globale: 8): ottima scelta di pizze che riassumo in due tipicità: A) Pizza al piatto, “stesa” sia normale che iper-sottile; B) Pizza a metro o mezzo-metro, piuttosto “alta”, lunghezze 40 e 50 cm.
Ecco alcuni gusti che vi evidenzio:
– Schiacciatine, più piccole della pizza normale per una maggiore morbidezza, (ottima scelta voto: 8+);
– Pizza tonda tradizionale: Margherita; Marinara (pomodoro-pomini-origano-aglio); Nostromo (Pomodoro-tonno-aglio-origano-pomini); Napoli; Romana;Funghi; Carciofi; Friarella (base bianca: mozzarella; friareli; salsiccia); Calzone (se asporto ha la scatola dedicata, molto più alta per non attaccarsi al condimento!); pizza-Nick (pomodoro, mozzarella bufala, porcini, olio tartufato); Pizza dolce alla Nutella ed altre dozzine di pizze, variamente farcite.

Alla fine: caffè, amaro: manca la macchina del caffè. Devi andare al bar vicino…

Voti globali: Locale 6,5; Servizio self-service; Menù 8+. Il Conto 8.

Note sul menù/Piatti consigliati: Pizza napoletana, meglio a metro.
Miniere e chimere gastronomiche: Pizza napoletana, non romagnola.
La Cantina: buona scelta di birre, rigorosamente a self-service, anche di qualità: prezzi? Una birra da 0,75 a 10 €!
L’Olio, il sale & l’Aceto: A self-service, buona scelta di oli.

“Sulla Porta”. Il locale è citato su queste Guide:
4live.it
Vincitore: “Real Time-television”, trasmissione “Best in Town”
Puoi anche provare, in zona (vedere recensioni/segnalazioni, indicarle):
– Pizz. Carletto: Via del pino 102 RA
– Pizz. 100 Pizze: Via delle Nasse 21 Punta Marina/RA
– Rist. Alma: Lungomare Marina di RA
– Tratt. Al Gallo: Via Maggiore,87 RA
In definitiva: ottimo e parco per lavoro; provvidenziale rientrando dal mare la sera; per una buona pizza in compagnia all’insegna, sempre, del self-service.

Gigi Arpinati