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Il grande Gatsby

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Titolo originale: The Great Gatsby Diretto da Baz Luhrmann  con Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Joel Edgerton, Isla Fisher, Amitabh Bachchan, Jason Clarke, Elizabeth Debicki . Anno: 2013 Genere: Thriller, Durata: 143 minuti circa, VOTO: 7 e mezzo.

1922. Il giovane Nick Carraway (Maguire) si trasferisce sulla costa settentrionale di Long Island, tra le ville dei più ricchi d’America. Tra le sue frequentazioni vi sarà prima la cugina Daisy con l’infedelissimo marito Tom Buchanan (Mulligan e Edgerton), poi il misterioso vicino di casa Jay Gatsby (Di Caprio), giovane e leggendario organizzatore di feste sfarzosissime. E Gatsby sembra voler qualcosa da Carraway…

Quarto adattamento del leggendario romanzo di Francis Scott Fitzgerald, seconda volta, dopo Romeo+Giulietta che Luhrmann adatta un classico della letteratura, ancora con Di Caprio protagonista. A Cannes, finita la proiezione, parte un terribile silenzio e nemmeno uno dei presenti osa battere le mani. Vediamo di capirne le ragioni.

Non c’è dubbio, sulla carta Il grande Gatsby versione 2013 è molto fedele al romanzo omonimo. Quando si tratta però di trasportare le parole in immagini, saltano fuori i limiti di un regista dal tocco personale e ambizioso, ma anche limitato. Se lo sperimentalismo è tenuto più a bada che in opere precedenti, quello che non convince è soprattutto l’estetizzante tocco digitale, tanto sottolineato da rasentare il kitsch. Altre piccole follie (le libertà d’autore, vedi l’uso della musica, da Jay-Z a Lana Del Rey) potevano anche starci. Ma quando il film si trasforma in una sorta di musical animato la genialità diventa cattivo gusto. Insomma, ecco di nuovo i pregi e i difetti di un convinto fautore del digitale e del 3D, pregi e difetti, poi, già visti in Australia.

In ogni caso non mi sento di bocciare il film: almeno in fase di adattamento e sceneggiatura Luhrmann non calca mai la mano. Tenta piuttosto di rendere un concetto in modo più moderno. E qui, probabilmente, ha le idee un po’ confuse.

P.S. Ho paura che il povero Maguire, vero protagonista anche se sempre ai margini del film, si terrà sempre cucita addosso l’immagine di Peter Parker/Spiderman. Non essendo cambiato nemmeno il doppiatore dell’attore,  l’effetto nostalgia è ancora più marcato…

Edoardo Saccone