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La protesta. Alea ovvero il sinonimo di inefficacia

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Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di Raffaele Acri consigliere del Quartiere Resistenza.

«Ormai in città Alea Ambiente è stata adottata come sinonimo di qualcosa che non funziona, quando bisogna citare una organizzazione inefficace si dice “funziona male come Alea” e d’altra parte l’azienda non perde occasione per confermare questa considerazione. Anche in occasione del 25 aprile dopo aver citato il cervellotico calendario distribuito ed aver confermato che il servizio nella giornata festiva si sarebbe svolto regolarmente, altrettanto regolarmente non sono passati a ritirare la carta! Il tutto naturalmente senza alcun avviso o informazione per gli utenti. Eppure nell’era digitale i mezzi per raggiungere gli ignari cittadini che pagano un carrozzone che non si comprende come sia governato non mancano».

«Quello che davvero indigna i cittadini è che quando si tratta di assumere improvvide decisioni come quella di adottare l’astruso calendario, piuttosto che diffondere la terribile lettera di qualche anno fa che poneva in parallelo gli utenti che non esponevano il secco come potenziali abbandonatori di rifiuti, l’azienda lo fa senza alcun confronto meno che mai con i comitati di quartiere ed anche a seguito delle decine di incontri avuti personalmente con la dirigenza di Alea dove sono sempre stato prodigo di suggerimenti e proposte di soluzione nulla è parso cambiare ne in esito ne in programmazione».

«Dai cestini per le deiezioni dei cani alla modifica degli attuali, passando per la pulizia delle campane del vetro, fino alle mirabolanti videocamere promesse contro gli abbandoni che sono come chimere che ogni tanto a margine dei numerosi premi che l’azienda riceve non si sa bene per cosa ritornano ad essere agitate come talismani senza fare timore a nessuno, visto il destino della app Falco sbugiardata dalle norme sulla privacy! Annoveriamo quindi un’altra inefficienza dell’azienda rispetto alla quale non ci saranno scuse come al solito, ma sicuramente una sussiegosa spiegazione da parte del dirigente di turno che assumerà una postura di ovvio verso i cittadini che dopo sei anni non comprendono davvero come Alea sia diventato un ufficio complicazione affari semplici a spese dei contribuenti» conclude Raffaele Acri.