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Ristorante Insonnia: Quando un controllo assume l’aspetto di un blitz

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Il ristorante Insonnia di Forlì ieri è stato luogo di un’ispezione effettuata dall’ispettorato del lavoro e dai carabinieri per controllare tutte le regolarità del ristorante e in particolare quella dei lavoratori impiegati. Fin qui ovviamente nulla da eccepire. Questi tipi di controlli, insieme a quelli dei Nas, in tutti gli esercizi commerciali e di ristorazione, rappresentano una legittima tutela per noi consumatori. L’effettuazione del controllo nell’ora di punta del locale è parsa però più un blitz che una normale routine di controllo.

E da qui è partito l’amarissimo sfogo del titolare dell’Insonnia Andrea Barchi che su Facebook scrive:
«Ho ricevuto tantissimi messaggi anche in posta privata di amici e clienti, dove mi esprimevano la loro amicizia… vi ringrazio di cuore, questo mi rende felice, ed è molto importante per me…. ho creato il ristorante, e da 15 anni l’ho gestito con orgoglio, ne ho superate davvero tante forse troppe… nel 2005 ho avuto un incendio dove tutto il mio locale andò distrutto, per 10 anni ho dovuto sostenere processi con delle calunnie vergognose, e chi aveva creato la canna fumaria causa dell’incendio, non veniva neanche sfiorato… chi mi conosce sa che metto tantissima passione, e le ore passate dentro quel ristorante sono una vita.. Ho fatto milioni di rinunce, non mi sono fermato neanche quando una sera venivo derubato di tutto l’incasso di un week-end, anche in quel caso nessun tipo di risarcimento… Ho avuto moltissimi dipendenti con cui non mi sono mai comportato come un datore di lavoro, ma come un amico…

Ieri sera sono stato trattato come un criminale, mi è stato rovinato un servizio dove tantissimi clienti, si sono trovati ad assistere a una situazione ridicola, gente che ci aveva scelto per passare una serata è dovuta andare via senza cenare… Carabinieri senza tesserino sono entrati in cucina, senza un minimo di camicie o cappello trascurando qualsiasi norma di igiene, altri hanno fermato i camerieri, il barista e il pizzaiolo, facendo loro domande assurde del tipo vi paga? Vi tratta bene? Vi calunnia? Che orari fate? Devo dire la verità, fino a qui non mi sono arrabbiato più di tanto, ho cercato e chiesto a tutti ragazzi di essere collaborativi… Lo scandalo e la vergogna nonché lo schifo di questo Paese, è venuta fuori quando una gentile signora mi tira fuori la frase “scopriamo le carte”….

Noi abbiamo avuto una segnalazione di due suoi ex dipendenti, dove c’è stato riferito che lei non li pagava, e che li maltrattava costringendoli a licenziarsi… Ho spiegato, scusate, ho provato a spiegare a questa signora che il gioco di questi due era quello di trovare una giusta causa falsa per vivere di disoccupazione, ho mostrato alla signora che mentre erano in regola da me, e presentavano certificati di malattia, mettendo in disagio il mio lavoro, lavoravano il nero in altri ristoranti, con tanto di foto, date e testimoni la sua risposta è stata non ci interessa noi siamo qui per lei? Io non sono una vittima, sono solamente uno che rispetta tutte le regole, lavorando 17 ore al giorno per dare un servizio e un buon prodotto alla propria clientela… Come titolare lavoro in cucina, lavo i pavimenti, piatti, aiuto in sala ecc… Ho aiutato miei dipendenti in moltissime occasioni, anche fuori dall’ambito lavorativo… Dopo 15 anni ho deciso fermamente di chiudere e vendere, non rimarrò in un Paese dove chi lavora onestamente e duramente, viene trattato come un criminale… Grazie a tutti».