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Apposta a Forlì per quel caffè particolare, sicuramente unico

Di Franco D'Emilio Leggilo in 3 minuti
Aggiornato: 6 dicembre 2025
Apposta a Forlì per quel caffè particolare, sicuramente unico

Avevi ragione: particolare, sicuramente unico, perché no coraggioso”, questo il commento lapidario, coerente col suo carattere, di un caro amico romano, ordinario in cattedra alla prestigiosa università LUISS di Roma, che oltre ogni aspettativa ha visto soddisfatta tanta sua curiosità. Giorni fa, tornando da Ravenna, dopo una full immersion nelle antichità, nell’arte musiva bizantine e dopo un rinnovato amarcord di trascorsa e felice giovinezza in Romagna, incuriosito dal mio racconto e dalle numerose fotografie mostrategli, ha lasciato la E45, dirottando su Forlì, dritto spedito al Bar Tabacchi Il Botteghino in viale Bologna 113.

Così la sua passione collezionistica di documenti e cimeli storici è prevalsa sull’aplomb del cattedratico rigoroso, noto per fare le pulci alle prove d’esame, per questo sempre disponibile con i meritevoli e intollerante, invece, di chi, fregnone, tira a campare. Dunque, l’accademico benevolmente burbero ha ceduto le armi al collezionista, mai pago di scoprire cosa mai altri possano aver collezionato di più prezioso, introvabile rispetto ai suoi pezzi.

Tutto, però, stavolta sospinto dalla curiosità come Domenico Costabile, titolare del forlivese Bar Tabacchi Il Botteghino, serva caffè nero bollente nell’atmosfera in camicia nera della sua ampia collezione di cimeli, opere d’arte, oggettistica varia, interamente riconducibile al Fascismo, al Ventennio e garbatamente esposta negli spazi del suo locale pubblico. Per il mio amico un caffè con brioche è stato il pretesto per varcare la soglia del Botteghino, molto attento a dissimulare curiosità e interesse, sorpresa e reazioni, insomma a non farsi sgamare di essere lì perché, in realtà, affetto da cronico voyeurismo collezionistico.

Particolare e unica l’iniziativa, soprattutto coraggiosa e ammirevole nel suo confidare che il rispetto della storia possa contenere, superare ogni contrarietà, divisione politica e ideologica”, questa la conclusione dell’incallito prof collezionista, guardandosi e girellando attorno, in tutta libertà e agio, persino di fotografare, tra tutto quel tesoro, quella miniera di “anni ruggenti in camicia nera”. Poi, come niente fosse, è filato via, ma gli è rimasto il dubbio di essere stato forse sgamato dalla vigile signora alla cassa, presumo Artemisia, consorte di Domenico Costabile, donna di tanta simpatia e bonarietà.

Ah, dimenticavo, il burbero prof è un irriducibile verde, vota verde, ma spesso trasgredisce passando col rosso, insomma, parodiando il film Amici miei di Mario Monicelli e i personaggi di Giovanni Guareschi, io lo definisco da sempre con tanto affetto “un ecologista sinistrorso con scappellamento a destra, capace in sé di far convivere Peppone con don Camillo”, anche collezionando cimeli di quando tutto fu luce nel segno del duce e, magari, tornando a Roma, passando per Forlì, per un caffè davvero unico nel Bar Tabacchi Il Botteghino di Domenico Costabile.

Franco D’Emilio

L'autore

Franco D'Emilio
Franco D'Emilio

Origini toscane, ma forlivese d’adozione dal 1986, per 38 anni funzionario scientifico del Ministero della cultura nel settore degli archivi, biblioteche e dei beni artistici, storici. Curatore di numerose mostre storico-documentarie d’iniziativa pubblica e/o privata. Autore di pubblicazioni prevalentemente sulla storia italiana contemporanea. Collaboratore di testate giornalistiche ed agenzie di stampa, locali o nazionali.

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