Oggi l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato la proposta di legge regionale della Giunta sugli affitti brevi. La legge introduce la destinazione d’uso urbanistica “locazione breve”, offrendo strumenti regolatori ai Comuni per governare il fenomeno degli affitti brevi sul proprio territorio. La legge nasce dalla consapevolezza che il fenomeno delle locazioni brevi non può essere lasciato all’assenza di regole, data l’assenza di una norma nazionale, e che le istituzioni regionali hanno il dovere di intervenire per riequilibrare il rapporto tra sviluppo turistico, diritto all’abitare e vivibilità urbana.
“Con questa legge diamo ai Comuni uno strumento reale e flessibile per governare il fenomeno degli affitti brevi, e lo facciamo tenendo conto delle specificità dei singoli territori. Quella della casa è la sfida del nostro tempo: l’obiettivo di questo testo è difendere il diritto all’abitare dove il fenomeno genera squilibri, ma anche tutelare e valorizzare il turismo, che è parte dell’identità e dell’economia di molti territori emiliano-romagnoli, e che può essere implementato in altri, penso ai centri storici o ai borghi, o ancora, alle aree montane che possono trarne benefici di sviluppo e crescita – dichiarano la vice capogruppo Alice Parma e i consiglieri regionali Anna Fornili, Francesca Lucchi (nella foto) Luca Sabattini del PD -. La pronuncia della Corte Costituzionale sulla legge della Toscana ci dà ragione: è un terreno in cui si può e serve agire ora. È una legge che recepisce il confronto con il territorio e semplifica le procedure, perché solo norme capaci di rispondere a problemi reali sono davvero utili alle comunità“.
Il Gruppo Pd dell’Assemblea legislativa conferma così la volontà di affrontare di petto le criticità che riguardano le comunità locali, assumendosi la responsabilità di governare i cambiamenti laddove il governo continua a mancare o a rinviare scelte indispensabili.
“Gli affitti brevi stanno stravolgendo le nostre città e non possiamo più girarci dall’altra parte – continuano i consiglieri –. Come Regione, infatti, scegliamo di metterci la faccia e di esercitare fino in fondo la nostra responsabilità politica. Con questa legge la Regione interviene per pianificare con equilibrio l’uso turistico in alcune zone, in modo da contrastare la speculazione e la perdita di case per famiglie, studenti e lavoratori. In questo modo cerchiamo di dare ai territori strumenti concreti per difendere vivibilità, coesione sociale e qualità degli spazi. Non farlo avrebbe significato arrendersi e lasciare le città senza governo”.