“Sul tema della sicurezza stanno arrivando proposte che, come nell’ultimo caso, definiamo ‘simpatiche’. E lo diciamo con l’affetto che proviamo per l’ex vicesindaco Giancarlo Biserna“. Quest’ultimo ha lanciato l’idea di utilizzare pensionati e cittadini per effettuare la vigilanza di quartiere. “Un’idea che tende a dare responsabilità ai pensionati o a persone prive di qualunque formazione specifica. Persone che dovrebbero, non si sa bene in quale modo, occuparsi di baby gang e malfattori – ragiona il direttore di Ascom Alberto Zattini -. Immaginiamo la scena di un 80enne che cerca un dialogo con quattro ragazzini che potrebbero essere suoi nipoti: cosa si pensa di ottenere in questo modo?“.
Di più: dopo l’intervento sulla sicurezza di diversi partiti, Zattini sente odore di poca coerenza. “Noi avevamo sollevato il tema della scarsa sicurezza, in centro storico (e non solo) anni fa, ricevendo in cambio o critiche o un’alzata di spalle. Oggi prendiamo atto che forze di maggioranza e minoranza si sono accorte dell’esistenza della problematica: il tema è finalmente uscito dall’anonimato. Dal nostro punto di vista la sicurezza può essere garantita solo da presìdi occupati da forze dell’ordine. Accedendo al decreto ‘Strade Sicure’ il Prefetto può chiedere l’impiego dell’esercito proprio per monitorare zone critiche. Sappiamo benissimo quale è il ruolo che può avere l’esercito in certe situazioni, quindi non chiediamo nessuna militarizzazione, ma solo una presenza più visibile dello Stato sul territorio. Come deterrente, per cominciare, produrrebbe certamente effetti positivi” insiste il direttore di Ascom.
Confcommercio insomma non arretra: “Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale stanno facendo, con gli organici a disposizione, un lavoro straordinario. Se però non si vuole essere patetici su tematiche cruciali come la sicurezza, si devono cercare soluzioni concrete e di impatto (anche visivo), come l’impiego dei militari dell’esercito. Che avrebbero, lo ribadiamo, ‘solo’ un potere di deterrenza“.