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La maggioranza: “Mentre il governo taglia l’Emilia-Romagna compie una scelta di campo chiara”

Di Staff 4live Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 14 novembre 2025
La maggioranza: “Mentre il governo taglia l’Emilia-Romagna compie una scelta di campo chiara”

In un momento in cui il governo nazionale, con decisioni poco lineari e criteri mutevoli, ha messo in seria difficoltà festival, compagnie e lavoratori dello spettacolo dal vivo, generando tagli improvvisi al FUS e un clima di totale incertezza, l’Emilia-Romagna compie una scelta di campo chiara. A luglio, in sede di assestamento, abbiamo deciso di destinare una parte dell’avanzo di bilancio a riparare i danni prodotti dal governo: 360 mila euro per sostenere le compagnie più penalizzate e permettere loro di portare avanti attività, produzioni e progetti già avviati. Lo facciamo con criteri trasparenti e leggibili, presentati ieri in Commissione: a chi ha subito un taglio superiore a 10.000 euro restituiamo il 50% della perdita; a chi ha subito un taglio oltre il 20% del contributo riconosciamo un recupero dell’80%” si legge in una nota della maggioranza del Consiglio regionale.

Regole chiare, uguali per tutte e tutti, che segnano una differenza netta rispetto alla gestione nazionale e che consentono di destinare anche un ulteriore avanzo di 60.000 euro alla crescita delle nuove generazioni artistiche. Risorse che verranno impiegate per un bando dedicato a giovani compagnie, giovani coreografi e giovani realtà della danza contemporanea, oggi prive di qualunque prospettiva di finanziamento, per sostenere la futura generazione creativa nei teatri di Bologna, Modena e Parma. Mentre a livello nazionale si sono spezzati i fili del dialogo tra istituzioni e operatori, l’Emilia-Romagna sceglie di ricucirli: ristabilire fiducia, garantire continuità e ridare un orizzonte alle realtà culturali che fanno vivere i territori. Per noi investire in cultura significa investire nella coesione sociale, nella sicurezza delle comunità e nella qualità della democrazia. In questa Regione la cultura non è un accessorio: è un diritto fondamentale, e come tale si coltiva, si sostiene e si difende”. Lo affermano i promotori della misura in Consiglio regionale: Paolo Calvano capogruppo del Partito Democratico, e Alice Parma vice-capogruppo del Partito Democratico, insieme a Simona Larghetti capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Vincenzo Paldino capogruppo dei Civici con De Pascale, Lorenzo Casadei capogruppo del Movimento 5 Stelle, e Elena Carletti presidente della Commissione per la Parità, i Diritti delle Persone e la Cultura.

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