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Auto in piazza e capitale della cultura?

Di Roberto Balzani Leggilo in 1 minuto
Aggiornato: 8 novembre 2025
Auto in piazza e capitale della cultura?

Un partito influente della maggioranza che oggi governa il Comune di Forlì ha proposto, per rilanciare il centro storico, l’apertura parziale della Piazza Saffi alle auto. Non è una novità. Nel 1968 il Comune chiuse piazza Maggiore al traffico e credo che nessun bolognese penserebbe sensato riaprirla oggi. Ma non è questo il punto. A dicembre il Ministero della Cultura dovrà pronunciarsi sulle candidature a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2028. Forlì è candidata.

Pensa il sindaco che sia una buona idea far emergere ora una simile questione? Lo pensa Gianfranco Brunelli, che del progetto culturale è magna pars? Confesso di essere molto imbarazzato, perché, facendo parte del gruppo di esperti che sostiene la candidatura, ritengo tale iniziativa per lo meno fuori luogo, in questo momento. Credo si tratti di una banale faida fratricida fra partiti, come sempre in Italia. Alla fine spunta sempre il pugnale di Maramaldo. Ma i forlivesi lo meritano?

L'autore

Roberto Balzani
Roberto Balzani

Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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