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A Forlì la genialità della Lega

Di Franco D'Emilio Leggilo in 3 minuti
Aggiornato: 7 novembre 2025
A Forlì la genialità della Lega

Sono gli uomini e le donne, iscritti e militanti, a fare i partiti, caratterizzandone l’identità e l’azione politica: questo ancora di più a livello locale, sui problemi dei nostri territori, delle nostre città. Spesso, però, nei partiti non c’è rispondenza tra il valore del proprio vertice e quello di taluna loro realtà locale oppure, addirittura, si registra una sconfortante, mediocre parità tra il poco o il nulla della dirigenza nazionale e quello della rappresentanza periferica.

Non mi soffermo sulla verifica se la Lega di Forlì si collochi nella prima o nella seconda eventualità perché bastano il nonsenso, la dabbenaggine di una recente proposta dei leghisti forlivesi a togliermi ogni dubbio della loro pochezza politica propositiva. Pensate, il fior fiore delle menti leghiste si sono spremute le meningi, hanno, per così dire, ponzato nel tentativo di pensare, riflettere e proporre qualcosa sui nodi problematici del centro storico agonizzante e, alla fine, hanno partorito la geniale sciocchezzuola di riportare le auto in piazza Saffi, predisponendo, a questo scopo, un apposito parcheggio a spina di pesce, sul lato d’affaccio della Camera di Commercio.

Ohibò, per tale bella pensata il nostrano think tank salviniano ovvero il serbatoio forlivese di idee leghiste ha bruciato tutto il patrimonio fosfolipidico della propria corteccia cerebrale per un risultatuccio pernacchiante che offende il buonsenso e l’intelligenza dei forlivesi. Crediamo davvero, tanto insensatamente, che i problemi del centro storico di Forlì o qualcuno di essi possano risolversi fattivamente e seriamente con un ritorno, anche soltanto parziale, del traffico in piazza Saffi? Suvvia, non spariamo bischerate strampalate e balorde, contrastanti con la diffusa coscienza ecologica e con ogni giusto approccio alla tematica della difesa e rivitalizzazione dei centri storici.

Spero, fra l’altro, che la proposta dei leghisti forlivesi, mirabile esempio di risibile genialità “vuoto a perdere”, non sia il pretesto per conquistarsi un po’ di quella visibilità, di quella scena politica, da tempo perse, vuoi per la pochezza manifestata in consiglio comunale e sui giornali, vuoi per certi protagonismi personali, solo grigi, patetici, sconfortanti. Il sindaco Zattini, poi, è già d’accordo, con gli alleati leghisti per il ritorno delle auto in piazza Saffi? Auguriamoci che il nostro primo cittadino non tradisca la sua intelligenza e il suo fiuto politico.

Comprendo che sia triste per i leghisti forlivesi ritrovarsi solo ballerine di seconda fila nella giunta di centrodestra, neppure lo spazio per sgambettare, ma trovo molto più triste che essi sgomitino a vuoto, sparando madornali fesserie. È vero che da poco è trascorsa la Festa di Halloween, ma in politica lo scherzetto non può confondersi affatto con una cazzata.

Franco D’Emilio

L'autore

Franco D'Emilio
Franco D'Emilio

Origini toscane, ma forlivese d’adozione dal 1986, per 38 anni funzionario scientifico del Ministero della cultura nel settore degli archivi, biblioteche e dei beni artistici, storici. Curatore di numerose mostre storico-documentarie d’iniziativa pubblica e/o privata. Autore di pubblicazioni prevalentemente sulla storia italiana contemporanea. Collaboratore di testate giornalistiche ed agenzie di stampa, locali o nazionali.

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