«Durante il Consiglio comunale di martedì, come gruppi di minoranza abbiamo presentato una mozione di solidarietà a Sigfrido Ranucci e a tutti i giornalisti vittime di minacce per la loro attività professionale. Lo scopo della mozione era semplice e condivisibile: sollecitare una presa di posizione unanime e forte dell’intero Consiglio affinché le istituzioni, a ogni livello, ribadissero con chiarezza la loro compattezza nel contrastare ogni intimidazione verso l’informazione e nel difendere i principi del pluralismo e della libertà di stampa, presupposti fondamentali di ogni democrazia. La gravità della situazione è testimoniata dai dati: l’attentato a Ranucci è l’episodio più eclatante e recente di una sequela di minacce e intimidazioni nei confronti di giornaliste e giornalisti che ha raggiunto numeri sconvolgenti (516 episodi nel solo 2024, 8000 dal 2006), facendo arretrare il nostro Paese anche negli indicatori internazionali sulla libertà di informazione» si legge in una nota del Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Rinnoviamo Forlì.
«Il testo da noi predisposto aveva un taglio volutamente istituzionale e si proponeva di trovare la massima condivisione di tutti i gruppi consiliari. Per giungere a un’intesa ancora più ampia, in sede di conferenza dei capigruppo, avevamo accolto un emendamento proposto dalla lista Civica del sindaco Zattini, ottenendo di conseguenza la sua formale adesione. Arrivati al momento del confronto in aula, ci siamo però trovati di fronte ad un teatrino poco serio e irrispettoso della gravità degli argomenti trattati. Le forze di maggioranza, a partire da Fratelli d’Italia, hanno adottato per ore una sterile tattica ostruzionistica, avanzando continue richieste di modifica senza mai fornire motivazioni sostanziali. A turbare la maggioranza era soprattutto il riferimento ai pronunciamenti di associazioni e organismi indipendenti che operano a tutela della libertà di espressione e che si sono espressi sui rischi e le pressioni che vive la libera stampa in Italia anche a seguito delle continue minacce ai giornalisti, inserito nelle premesse per dare maggior autorevolezza al testo. Addirittura è stata sollecita l’eliminazione di un paragrafo nel quale l’attentato era definito “il più grave attacco contro un reporter italiano negli ultimi anni” e veniva richiesto alle istituzioni “di fare tutto ciò che è in loro potere per assicurare alla giustizia i responsabili e per garantire la sicurezza di Sigfrido Ranucci”» insistono le minoranze.
«La stessa lista Civica del Sindaco, venendo meno agli impegni, si è allineata alle posizioni di Fratelli d’Italia e Lega, chiedendo modifiche a un testo che appena pochi minuti prima aveva condiviso. Di fronte a questo desolante scenario e al concreto rischio che la maggioranza, a colpi di emendamenti, finisse per svuotare di contenuti e significato la mozione, abbiamo ritenuto che l’unica scelta seria e decorosa per l’Istituzione che rappresentiamo fosse ritirarla. Resta la profonda amarezza per un’occasione mancata e per questa ennesima pagina negativa che la maggioranza ha voluto scrivere. Un Consiglio comunale con una storia democratica e civile alle spalle non è stato in grado di esprimere quella fermezza e coesione istituzionale che è il presidio più forte a difesa delle istituzioni democratiche, di cui la libera stampa è pilastro fondamentale» concludono i gruppi consiliari Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Rinnoviamo Forlì.