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Parenti serpenti a Predappio?

Di Franco D'Emilio Leggilo in 3 minuti
Aggiornato: 25 ottobre 2025
Parenti serpenti a Predappio?

Nasce un dubbio che induce alla domanda se mai a Predappio, dietro la storia di due cortei domenica prossima a commemorare l’anniversario della Marcia su Roma, non si nasconda, in verità, solo una misera vicenda da “Parenti Serpenti”, simile a quella narrata nel 1992 da Mario Monicelli nell’omonimo film. In fondo, tempo fa due pronipotine mussoliniane, balzate alla cronaca dall’ignoto, si sono impossessate dell’esclusiva gestionale della memoria fascista predappiese con un vero e proprio colpo di mano, un putsch improvviso, certamente agevolato dall’assenza e dal disinteresse di tutti gli altri discendenti del Duce.

Cosi, da qualche anno a Predappio si è instaurato una sorta di “cerchio magico”, ristretto a pochi e con la missione monopolistica di controllare, gestire ogni manifestazione pubblica commemorativa sul Fascismo. Stamattina, leggo addirittura che sarebbero sempre le due pronipotine con l’annesso “cerchio magico” a rivendicare il diritto a stabilire chi debba, anzi pardon, possa ritenersi degno di accedere alla Cripta Mussolini, luogo di sepoltura dell’Uomo della Provvidenza. Che contraddizione! Mussolini non appartiene più alla memoria degli italiani che vogliano onorarlo, ma solo a quanti superino il setaccio di due improvvisate selezionatrici, chissà se mosse da qualche altro intento, ora vestali custodi della memoria storica. Chi c’è ancora dietro, magari nell’ombra di una camarilla di interessi particolari?
A Predappio la memoria del Fascismo e di Benito rende sia in termini di culturalità che di economicità, dunque più che comprensibile che possa allettare mire gestionali.

Purtroppo, è arrivata la destra radicale di Forza Nuova a rompere le uova nel paniere alle due sacerdotesse e al loro cerchio magico, addirittura battendole sul tempo con la richiesta di organizzare il tradizionale corteo commemorativo del 28 ottobre, quello della Marcia su Roma: un vero affronto! Per questo, le due giovani menti si sono appigliate al pretesto divisivo del saluto romano, possibile nel corteo di Forza Nuova, fra l’altro nel rispetto di una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Il saluto romano con l’appello del Presente! è lecito, ma le due hanno gettato alle ortiche tale diritto ed hanno rivendicato il mantenimento del solo proprio diritto al corteo celebrativo, fuori da ogni concorrenza, perciò in assoluto monopolio celebrativo. Esilarante, poi, a questo punto, la loro solita, pavida controproposta di sostituire il saluto romano con il gesto della mano sul cuore, praticamente fuori da ogni ritualità fascista. Entrambe le due pronipotine sono state però beffate dalla decisione del prefetto e del questore di Forlì di consentire due cortei: è finito, così, tanto tristemente il monopolio, sono finite le mani in esclusiva sulla gestione della memoria fascista a Predappio.

È finito lo spirito di “democristianeria” ovvero di celebrare il Fascismo minimizzandolo, anche in intesa con la giunta di piccoli orizzonti, ora alla guida di Predappio per conto del centrodestra; e’ finita l’equivoca intesa di celebrare sotto tono il Fascismo per non turbare la suscettibilità, seppur illegittima, della sinistra e dell’Anpi. Unica vincitrice, questo è certo, Forza Nuova, il resto solo storia da Parenti Serpenti!

L'autore

Franco D'Emilio
Franco D'Emilio

Origini toscane, ma forlivese d’adozione dal 1986, per 38 anni funzionario scientifico del Ministero della cultura nel settore degli archivi, biblioteche e dei beni artistici, storici. Curatore di numerose mostre storico-documentarie d’iniziativa pubblica e/o privata. Autore di pubblicazioni prevalentemente sulla storia italiana contemporanea. Collaboratore di testate giornalistiche ed agenzie di stampa, locali o nazionali.

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