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Lucchi: «La Regione avvia l’iter per dare strumenti ai Comuni e tutelare il diritto alla casa»

Di Staff 4live Leggilo in 3 minuti
Aggiornato: 27 ottobre 2025
Lucchi: «La Regione avvia l’iter per dare strumenti ai Comuni e tutelare il diritto alla casa»

Con questa legge l’Emilia-Romagna interviene per difendere Comuni e residenti davanti a quella che in alcuni contesti sta diventando un’emergenza e garantire uno sviluppo turistico equilibrato, fondato sulla qualità e non sulla speculazione” dichiara la consigliera regionale del Partito Democratico Francesca Lucchi.

Il fenomeno degli affitti brevi continua a crescere in tutta Italia, generando effetti che in molti territori stanno compromettendo l’accesso alla casa per studenti, lavoratori e famiglie. “Il governo nazionale non ha ancora definito una disciplina organica, e prova a dare una risposta parziale nella finanziaria in approvazione, che dimostra ancora una volta divisione politica in seno alla maggioranza di governo, lasciando i Comuni privi di strumenti concreti per governare il mercato immobiliare. La Regione Emilia-Romagna avvia invece l’iter del Progetto di Legge regionale con l’obiettivo di restituire ai territori la possibilità di intervenire in maniera mirata, semplice e flessibile” argomenta Lucchi.

Questa legge – continua la consigliera regionale Dem – nasce per rispondere a una realtà evidente, che nasce dalla necessità di continuare a lavorare per il diritto all’abitare, con politiche trasversali e supportare quei territori in cui, senza regole certe, gli affitti brevi rischiano di trasformare le nostre città e amplificare le difficoltà abitative. E i fatti recenti di Bologna, con uno sfratto degenerato fino all’abbattimento di un muro, dimostrano come l’assenza di regole e di strumenti di governo del territorio possa alimentare tensioni e ingiustizie che colpiscono sia i cittadini che la coesione sociale”.

Il provvedimento trasmesso all’Assemblea legislativa, frutto di un percorso di confronto con enti locali, associazioni e portatori d’interesse, introduce una disciplina urbanistica specifica che consente ai Comuni di decidere se regolamentare o meno, e se limitare o incentivare la locazione breve in base alle caratteristiche dei diversi territori. Non un’imposizione uniforme, ma una facoltà di intervento attraverso una variante urbanistica semplificata, per proteggere la residenzialità nei centri storici e nelle aree più fragili oppure per sostenere lo sviluppo turistico nei borghi e nelle zone montane dove l’offerta ricettiva tradizionale è insufficiente.

Il testo definisce la locazione breve come nuova destinazione d’uso nell’ambito turistico-ricettivo, prevede requisiti edilizi e qualitativi chiari e omogenei per garantire sicurezza e decoro, introduce misure per il monitoraggio e la trasparenza del mercato e agevola il ritorno a uso abitativo degli immobili destinati alla locazione turistica. Viene inoltre confermata la tutela del patrimonio alberghiero esistente, che non potrà essere convertito ad affitti brevi, a garanzia della concorrenza leale tra operatori e della qualità dell’offerta turistica regionale.

La Regione Emilia-Romagna – conclude Lucchi – sta esercitando con responsabilità il proprio ruolo, mettendo a disposizione uno strumento equilibrato, costruito con il territorio e al servizio del territorio. Non si tratta di un testo ideologico, ma di una scelta di governare bene perché vogliamo sostenere il turismo di qualità, evitare il consumo speculativo degli immobili e preservare la vita nei centri urbani. La casa non è una rendita da massimizzare, ma un bene sociale che definisce la coesione delle comunità”.

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