Si è svolta oggi, prima della seduta del Consiglio comunale, la cerimonia di consegna degli attestati ai donatori e alle donatrici di sangue che si sono distinti per l’alto numero di donazioni effettuate. Un appuntamento di grande valore simbolico, che ha testimoniato la riconoscenza della città verso chi, con costanza, contribuisce ogni giorno alla salute e alla vita degli altri.
«Grazie all’Avis, a tutti i volontari e complimenti ai benemeriti – commenta il sindaco Gian Luca Zattini –. Il dottor Amadori diceva che si può essere menti eccellenti ma che, se non si ha il concetto del dono non si sarà mai persone eccellenti. Voi questa eccellenza l’avete, siete presidi salvavita, un’autentica testimonianza di altruismo e servizio alla società. Finché avremo la fortuna di avervi, Forlì continuerà a essere una città con l’accento». Presente alla premiazione anche l’assessora al Welfare Angelica Sansavini.
Nel corso della cerimonia sono stati premiati i donatori che hanno raggiunto e superato le 120 donazioni e le donatrici che hanno effettuato 80 donazioni e oltre. I 25 donatori che hanno ricevuto l’attestato sono: Davide Barberini, Matteo Bonoli, Marino Cicognani, Loris Cimatti, Daniele Comandini, Gianni D’Alessandro, Roberto Dradi, Andrea Fratti, Massimo Freschi, Iuri Fucacci, Cristian Garavini, Alberto Gardini, Alberto Gorini, Giuseppe Mainetti, Andrea Meconi, Graziano Mingozzi, Gabriele Monti, Ivan Muccioli, Fabrizio Neri, Mauro Neri, Devis Paganini, Gianluca Petrini, Silvano Speronati Laghi, Alberto Suprani, Mauro Vittorietti. Le 7 donatrici premiate sono: Donata Capriotti, Elisa Enrica Guidi, Laura Lazzari, Maria Assunta Logica, Moira Scarantino, Cinzia Tampellini, Patrizia Volo.
«Tutti i benemeriti e le benemerite di oggi – sottolinea Elena Rossi vicepresidente e referente per le relazioni con i donatori di Avis Comunale Forlì – hanno seguito un lungo cammino per essere qui: 120 donazioni per gli uomini e 80 per le donne. Chi dona sangue e plasma dona vita e so che la soddisfazione più grande è la consapevolezza di star aiutando qualcuno che mai si conoscerà, senza alcuna discriminazione. Molti giovani raccontano di essersi avvicinati ad Avis perché hanno sempre visto donare i genitori o i nonni, dunque donate anche un esempio prezioso, grazie infinite».