Restituire al centro storico di Forlì la sua vitalità economica, sociale e culturale attraverso il riuso temporaneo dei locali commerciali sfitti. È questo l’obiettivo della mozione presentata in Consiglio comunale da Alleanza Verdi e Sinistra.
«La proposta – spiega Diana Scirri consigliera comunale di AVS – nasce dalla consapevolezza che il cuore della città sta attraversando una fase di progressivo svuotamento, con numerosi locali chiusi che incidono negativamente sull’immagine urbana, sulla sicurezza percepita e sulle attività ancora presenti. La mozione invita il sindaco e la giunta comunale a promuovere un progetto di rigenerazione urbana temporanea, ispirato a esperienze già attuate con successo in diverse città dell’Emilia-Romagna, come Bologna, Ravenna, Cesena e Ferrara».
L’obiettivo è trasformare i locali sfitti in spazi vivi e accessibili, destinandoli, attraverso contratti di comodato d’uso gratuito o agevolato, ad associazioni, artisti e realtà del terzo settore che possano animarli con attività culturali, creative, sociali o di coworking. “Rendere nuovamente vivi e fruibili gli spazi abbandonati del centro storico – dichiarano i promotori della mozione di AVS – significa non solo restituire bellezza e sicurezza ai cittadini, ma anche favorire nuove opportunità per chi opera nella cultura, nel volontariato e nelle professioni creative. La mozione prevede inoltre l’istituzione di un regolamento comunale per disciplinare le modalità di concessione e utilizzo dei locali, la predisposizione di convenzioni tipo tra Comune, proprietari e assegnatari, e la possibilità di agevolazioni fiscali, come la riduzione di Imu e Tari, per i proprietari che aderiranno all’iniziativa. Infine, viene proposta una fase sperimentale in alcune aree del centro, con una valutazione annuale dei risultati e una successiva estensione del progetto – concludono i promotori –. Rigenerare i locali sfitti significa rigenerare la comunità. Vogliamo un centro storico che torni a essere luogo di incontro, creatività e partecipazione, non una vetrina chiusa sulla città”.