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Le foto di Barbara Taglioni e Moreno Diana sui rituali religiosi del Benin

Di Gabriele Zelli Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 9 settembre 2025
Le foto di Barbara Taglioni e Moreno Diana sui rituali religiosi del Benin

La mostra “Black Benin. Sguardi ai confini del tempo” di Barbara Taglioni e Moreno Diana sarà l’ultimo appuntamento della rassegna espositiva, che è stata caratterizzata da un crescente successo di pubblico, voluta dal Foto Cine Club Forlì in occasione dei Mercoledì in centro. Le immagini, che saranno esposte nella Sala del Chiostro di San Mercuriale a Forlì dalle ore 20,30 di mercoledì 10 settembre, raccontano il Benin, Stato dell’Africa Occidentale, culla del voodoo, una complessa tradizione religiosa animista che venera spiriti, alberi, fiumi e natura.

L’impatto con questa Africa ancora così lontana, isolata e primitiva è davvero forte – sostengono i due autori – dove le cerimonie propiziatorie, visibili ancora oggi, a volte possono assumere forme molto cruente e inaspettate. Spesso i seguaci cadono in trance e diventano insensibili al dolore. Durante il ballo si tagliano con oggetti appuntiti o si rompono in testa delle bottiglie. Se si domanda alla gente del luogo cos’è il voodoo essa afferma che non è una religione bensì è la natura, è il mondo che ci circonda nella sua interezza e quindi lo si pratica per stare bene sulla Terra chiedendo aiuto agli dei caritatevoli“.

Gli scatti della mostra mirano soprattutto a immortalare gli sguardi che esprimono pensieri, domande, attese, paure e forse speranze di donne, uomini e soprattutto di bambini che cercano di sopravvivere in una realtà ostile in villaggi remoti e fuori dal tempo. Le scene che si presentano sono a volte così incredibili, irreali e inaspettate che sembrano ricostruite in un set cinematografico.

Le tradizioni, che raccontano le scarse guide locali che accompagnano il visitatore – affermano Barbara Taglioni e Moreno Diana – rivelano usanze raccapriccianti, che ufficialmente sono ormai proibite, ma che in alcuni villaggi sperduti vengono ancora praticate. Un giro in paesi come il Benin aiuterebbe ognuno di noi a limitare le nostre lamentele, la nostra litigiosità e a ricordare e ad apprezzare quanto siamo fortunati ad essere nati in questa parte di mondo“.

Gabriele Zelli

L'autore

Gabriele Zelli
Gabriele Zelli

Ex sindaco di Dovadola, classe 1953, dal 1978 al 1985 dipendente del Comune di Dovadola. Come volontario in ambito culturale è stato dal 1979 al 1985 responsabile della programmazione del Cinema Saffi e dell'Arena Eliseo di Forlì e dal 1981 al 1985. Coordinatore del Centro Cinema e Fotografia del Comune di Forlì. Nel giugno 1985 eletto Consigliere comunale e nell'ottobre 1985 nominato Assessore comunale di Forlì con deleghe alla cultura e allo sport. Da quell'anno ha ricoperto per 24 anni consecutivi il ruolo di amministratore dello stesso Comune assolvendo per tre mandati le funzioni di Assessore e per due a quella di Presidente del Consiglio comunale. Dirigente e socio di associazioni culturali, sociali e sportive presenti in città e nel comprensorio. Promotore di iniziative a scopo benefico. E' impegnato a valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico di Forlì e della Romagna. A tale scopo dal 1995 ha organizzato una media di oltre 80 appuntamenti annuali, promuovendo anche interventi di recupero del patrimonio architettonico di alcuni edifici importanti o delle loro parti di pregio. Autore di saggi e volumi, collabora con settimanali, riviste locali e romagnole. Dirigente dal 1998 di Legacoop di Forlì-Cesena in qualità di Responsabile del Settore Servizi. Nel 1997 è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

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