A conclusione della Settimana europea della mobilità 2025, i Verdi dell’Emilia-Romagna rilanciano il tema della mobilità sostenibile. «In Emilia-Romagna abbiamo otre 660 vetture ogni 1.000 abitanti – dichiara Enrico Ottolini dei Verdi Emilia-Romagna – decisamente troppe per una regione che dice di puntare al trasporto pubblico e che registra tuttora gravi problemi di inquinamento dell’aria. È giunto il momento di andare oltre le iniziative di facciata e affrontare questa tematica con la determinazione necessaria, per superare le tante contraddizioni e i fallimenti degli ultimi decenni».
«La Regione Emilia-Romagna ha continuato negli ultimi due mandati a spingere per investimenti incentrati sull’asfalto e la gomma e a sostenere progetti autostradali estremamente impattanti, legati a logiche di sviluppo del passato – dichiara Sara Londrillo -. Investire sull’integrazione dei servizi di trasporto, sulla ciclabilità e sul rinnovo dei treni e dei mezzi del tpl non è sufficiente se dall’altra parte si continua a sostenere azioni che comportano un alto degrado ambientale. Per questo Europa Verde non ha votato a favore del Piano dei trasporti (PRIT) durante lo scorso mandato».
«La prima cosa che chiediamo per una Regione più sostenibile è lo stop alla realizzazione di nuove autostrade. Dopo vent’anni a rincorrere il progetto dell’autostrada Cispadana è venuto il momento di archiviarlo e di utilizzare le risorse regionali già stanziate per ultimare invece la strada a scorrimento veloce già in parte realizzata, che ha il pregio di essere meno costosa e impattante, senza pedaggi e maggiormente fruibile per la mobilità locale dei territori attraversati. Per l’autostrada Campogalliano-Sassuolo va rivisto e ridimensionato il progetto seguendo le indicazioni contenute nella mozione approvata dal Comune di Modena. Il prolungamento dell’autostrada Tirreno-Brennero, totalmente a carico pubblico e non finanziato, deve uscire dalle priorità del PRIT per concentrare gli sforzi sull’asse ferroviario» insistono i Verdi E-R.
«Tantissime strade soffrono di situazioni di degrado, obsolescenza e, nelle zone montane, di fenomeni di dissesto anche gravi, specialmente nelle zone colpite dalle alluvioni. Per questo chiediamo che le risorse per la viabilità stradale siano dedicate alla manutenzione e alla messa in sicurezza, anziché a progetti per costruire nuove strade che hanno un forte impatto ambientale e sociale. A fronte di una cronica (per non dire consolidata) mancanza di risorse adeguate per mantenere in uno stato decoroso le infrastrutture esistenti, è irresponsabile non riconoscere che sarà sempre più difficile garantire un’adeguata manutenzione se le infrastrutture continueranno ad aumentare in numero. Le nostre priorità sono sempre gli investimenti dedicati alla mobilità sostenibile – concludono i Verdi – sia sul fronte della riduzione del traffico inquinante e climalterante, sia sullo sviluppo del trasporto pubblico locale, della rete ciclabile e ferroviaria e di città più a misura d’uomo e meno a misura di auto. Scelte fondamentali in vista degli obiettivi europei condivisi di abbattimento delle emissioni climalteranti, miglioramento della qualità dell’aria e della qualità della vita delle persone, riduzione del traffico e della congestione stradale, azzeramento del consumo di suolo, sviluppo economico e accessibilità del territorio»