Non è stata una semplice cerimonia di premiazione, ma una serata ricca di sorprese e suggestioni quella che ha visto a Bertinoro la consegna del Premio Novelli a Luigi Lo Cascio. A precedere la cerimonia c’era stata l’inaugurazione, introdotta dall’assessora Sara Londrillo, della mostra fotografica dedicata al film “I cento passi”, allestita in uno dei salone della Rocca Vescovile. In questo frangente, l’attore siciliano, sollecitato dal curatore Antonio Maraldi, ha raccontato la sua esperienza su quel set, che segnò il suo debutto nel mondo del cinema. Altri ricordi e retroscena sono arrivati dall’autore delle foto Angelo Turetta, presente anch’esso alla Rocca Vescovile.
Luigi Lo Cascio ha poi regalato al pubblico un reading poetico breve ma intenso, interpretando poesie di Leopardi, Pasolini, Quasimodo e alcuni testi di poeti di Gaza, testimonianza struggente del dolore e dell’orrore di quella. Inoltre, dialogando con Daniele Gualdi, consigliere del Ceub e presidente di Riccione Teatro, ha ripercorso la sua carriera, in particolare quella teatrale. Infine, la consegna del riconoscimento (un’opera in bronzo firmata dallo scultore Sandro Pagliuchi), da parte del sindaco di Bertinoro Filippo Scogli, che è stata preceduta dagli interventi dell’editore Paolo Emilio Persiani (ideatore del Premio nel 2002 insieme a Leonardo Bragaglia) e dell’assessora regionale alla Cultura Gessica Allegni.
Si legge nella motivazione: “Con questo premio si è voluto riconoscere in Luigi Lo Cascio “l’erede ideale di quella tradizione teatrale che, a cavallo tra Otto e Novecento, Ermete Novelli contribuì a innalzare e a nobilitare. Come Novelli Luigi Lo Cascio è attore-intellettuale, capace di scegliere testi che interpellano la coscienza collettiva e non si limitano al solo intrattenimento. Entrambi hanno dato vita a personaggi complessi e tormentati, in cui l’etica, la fragilità e la tensione morale sono messe al centro della scena. Novelli fu tra i primi a introdurre in Italia una recitazione moderna, sobria, fondata sulla parola e sulla verità del personaggio: Lo Cascio prosegue su questa via, con un uso della voce e del corpo che privilegia autenticità e profondità. Come Novelli, che non fu solo interprete ma anche adattatore e autore, Lo Cascio ha esteso il suo lavoro oltre l’attore, diventando regista, autore e scrittore, confermando la sua idea di teatro come forma d’arte totale. Entrambi hanno saputo fare da ponte: Novelli tra l’attore ottocentesco e la scena moderna, Lo Cascio tra la tradizione teatrale e il cinema contemporaneo, mantenendo intatta la centralità dell’impegno culturale e civile. Per questi motivi, Luigi Lo Cascio riceve il Premio Novelli 2025 come interprete capace di incarnare, nel presente, la stessa tensione etica, poetica e artistica che animò la vita e l’opera del grande maestro del teatro italiano Ermete Novelli”.