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Bertinoro ospita i “liberatori”

Di Franco D'Emilio Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 6 settembre 2025
Bertinoro ospita i “liberatori”

Domani, domenica 7 settembre, a Bertinoro la consueta Festa dell’Ospitalità, ricorrenza di grande valore umano, sociale, persino antropologico, nel segno universale dell’accoglienza, della disponibilità verso chiunque giunga ospite benaccetto nel reciproco rispetto. Quest’anno, però, guarda caso in anticipo di un giorno su quell’8 settembre ’43, terribile e vergognosa data d’inizio di una tragica nostra guerra civile, la sinistra bertinorese, ivi compresa la sua amministrazione comunale, saldamente incagliatasi sugli “Scogli” del più piatto conservatorismo nostalgico dell’epica resistenziale, ha deciso che la Festa dell’Ospitalità sia all’insegna della Liberazione e dei liberatori, comprendendo, dunque, di quest’ultimi pure i molti delitti, gli eccidi, i tanti inciuci, soprattutto tra PCI e fascisti repubblichini contro talune forze, autenticamente più democratiche dell’antifascismo.

Quest’anno la Festa dell’Ospitalità a Bertinoro non è più festa universale di tutti nel sentimento che sempre l’ha animata e fatta conoscere, dentro e fuori dalla Romagna. Diventa sfacciatamente divisiva e faziosa, quasi integrativa di una anacronistica Festa dell’Unita per lo zoccolo molliccio, non più duro di una sinistra, ormai a ramengo. La “scogliosa” amministrazione rossa bertinorese, subentrata alla lagnosa presenza “allegnica”, ha preferito e voluto ribadire nel giorno dell’ospitalità il suo fermo, patetico “Ora e sempre Resistenza”, con la solita pastasciutta antifascista e la solita alzata di gomito per mandare giù più gotti di rosso partigiano per dimenticare che, per fortuna nostra non certo dei liberatori, quest’anno ospiti, non siamo finiti dalla padella fascista alla brace comunista.

Immagino la perplessità di coloro che contro la tradizione della festa bertinorese dovranno ospitare nel segno della Liberazione proprio quei papaveri rossi del nostalgico associazionismo partigiano e di altro opportunismo fiancheggiatore che domani a Bertinoro canteranno Bella ciao, dimentichi che la piazza di Bertinoro non è ne’ piazzale Loreto ne’ Ustica ne’ la stazione di Bologna, ma solamente una festa popolare per l’ospitalità di tutti e di tutto. Basta offendere l’intelligenza ed il buonsenso altrui.

Franco D’Emilio

L'autore

Franco D'Emilio
Franco D'Emilio

Origini toscane, ma forlivese d’adozione dal 1986, per 38 anni funzionario scientifico del Ministero della cultura nel settore degli archivi, biblioteche e dei beni artistici, storici. Curatore di numerose mostre storico-documentarie d’iniziativa pubblica e/o privata. Autore di pubblicazioni prevalentemente sulla storia italiana contemporanea. Collaboratore di testate giornalistiche ed agenzie di stampa, locali o nazionali.

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