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lunedì 25 agosto 2025
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Il bosco del duca

Di Roberto Balzani Leggilo in 1 minuto
Aggiornato: 21 agosto 2025
Il bosco del duca

Ci si può arrivare facilmente dall’Adriatica delle vacanze, lungo uno strada bianca anonima guardata da prostitute indulgenti, che segna le terre nuove, in fregio alle saline di Cervia. Il bosco del duca di Altemps vi accompagna nel passato paesaggistico di questa terra, quando farnie e biancospini e olmi dominavano il verde. Una stecca di un chilometro di lunghezza, larga fra 30 e 50 metri soltanto, di oltre 120 anni fa; l’idea era quella di sfruttare i “tenimenti”, cioè le tenute, togliendo con le macchine le acque di palude per creare risaie produttive.

Poi anche il riso è passato di moda. Ma si può dal bosco balzare in bici sull’argine destro del Savio, e di lì osservare la fabbrica imponente della Ragazzena, un insediamento che risale alla fine del XVI secolo. Voi andate avanti, su un viottolo poco battuto, e guardate giù le “campagne matematiche di Romagna” di cui parla Carlo Levi alla fine del suo “Cristo si è fermato a Eboli”. E ringraziate Dio onnipotente per essere italiani e romagnoli.

Roberto Balzani

L'autore

Roberto Balzani
Roberto Balzani

Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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