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I forlivesi non sono paganelli

Di Franco D'Emilio Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 30 agosto 2025
I forlivesi non sono paganelli

Per la cultura forlivese davvero tanti i progetti in cantiere, resta da vedere se tutti o, magari, quali e quanti si concretizzeranno col varo della loro piena realizzazione. Tanta carne al fuoco, come si suol dire, ma pure tanto mare tra il dire e il fare, tuttavia sono il primo ad augurarmi che qualcosa, molto o poco chissà, possa quagliare, realizzarsi, nonostante al momento la valorizzazione, la promozione e il recupero del patrimonio culturale forlivese paiano solo oggetto di tanta propaganda.

Approfittando del periodo ferragostano, quando a Roma si fanno più rade anche le presenze nei ministeri, ho verificato quanto siano concrete le premesse realizzative dei numerosi, ambiziosi disegni culturali, sostenuti dal Comune di Forlì sotto la giunta Zattini bis. Confesso che sono stato aiutato dalla disponibilità, dall’esperienza, in particolare dalla preziosa conoscenza della macchina burocratica e dei suoi finanziamenti da parte di un fraterno amico, parlamentare per conto di FdI e politico, veramente preparato e dotto, meritevole di onorare con il suo lavoro il nostro Parlamento.

Mentre scrivo, sfoglio appunti e documentazione che bene dimostrano quanto per la cultura a Forlì siano stretti i cordoni della borsa dei danari, insomma quanto pianga il piatto dei finanziamenti e molto nei desideri progettuali del centrodestra forlivese sia per ora campato in aria, solamente nel mondo delle idee. Parafrasando il Bellum Juguthinum di Gaio Sallustio, trovo appropriato dire che mentre a Roma si discute, si promettono mari e monti per un fittizio rinascimento culturale della nostra città, a Forlì si muore di annunci, di interviste, di ‘giornalate’ di compiaciuta propaganda, anche sospinta dalla pretestuosa presa al volo di un incontro al Meeting di Rimini col ministro della cultura Alessandro Giuli.

Per alcuni notabili, si fa per dire, della politica e della cultura del centrodestra forlivese è importante darla a bere, è importante che, come paganelli, pesci solitamente di tanto facile abboccamento all’esca, i forlivesi abbocchino numerosi, catturati all’amo della propaganda. Finché dura!

Franco D’Emilio

L'autore

Franco D'Emilio
Franco D'Emilio

Origini toscane, ma forlivese d’adozione dal 1986, per 38 anni funzionario scientifico del Ministero della cultura nel settore degli archivi, biblioteche e dei beni artistici, storici. Curatore di numerose mostre storico-documentarie d’iniziativa pubblica e/o privata. Autore di pubblicazioni prevalentemente sulla storia italiana contemporanea. Collaboratore di testate giornalistiche ed agenzie di stampa, locali o nazionali.

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