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Pestelli: «La distribuzione del farmaco deve essere capillare»

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La capillarità della rete dei servizi socio-sanitari rappresenta un valore fondamentale per la tutela della salute dei cittadini. Nel contesto di un sistema sanitario integrato, che coinvolge la comunità degli operatori nella sua interezza, la rete delle farmacie territoriali rappresenta una risorsa fondamentale, uno sportello attraverso cui il servizio può raggiungere il cittadino, grazie al grado di penetrazione anche nelle zone periferiche, e non farsi rincorrere“. Ad approfondire il tema, dopo la posizione espressa dall’assessore Fabi, è il consigliere regionale FdI, Luca Pestelli: “È molto grave che l’assessore Fabi, nel rispondere ad un’interrogazione presentata e relativa alle modalità di distribuzione del farmaco a livello regionale, dimentichi sostanzialmente il ruolo fondamentale della rete delle farmacie convenzionate, esprimendosi chiaramente in favore della distribuzione diretta, attraverso il canale ospedaliero. I farmacisti, che esercitano una funzione sociale fondamentale e che, anche nel passato più recente, su tutti il periodo del Covid-19, hanno collaborato attivamente con il servizio sanitario regionale garantendo la continuità dell’assistenza sanitaria, non possono essere considerati un costo: sono una risorsa“.

La realtà – spiega Pestelli – è che l’uso massivo che la Regione Emilia-Romagna fa del canale di distribuzione diretta dei farmaci mostra i suoi limiti quotidianamente, ed in particolare a svantaggio dei cittadini residenti nelle zone periferiche e nelle aree interne, per le quali il servizio non riesce a garantire la corretta capillarità e a raggiungere i cittadini, creando problematiche di adesione alle terapie, per via della minore diffusione territoriale della rete distributiva e dei servizi non garantiti in orari notturni, nei fine settimana e nei festivi. Inoltre, l’attuale sistema di distribuzione, prevalentemente ospedaliera, è anche poco efficiente da un punto di vista economico, contrariamente a quanto sostenuto dall’Assessore, perché comporta prima di tutto costi sociali e secondariamente anche costi economici occulti, legati alle visite specialistiche necessarie per i controlli delle terapie“.

Dopo l’introduzione del ticket farmaceutico e i limiti imposti all’erogazione dei servizi di telemedicina attraverso la D.G.R. n. 247/2024 – chiosa il consigliere regionale FdI – la Regione Emilia-Romagna sta infliggendo un altro duro colpo non solo alla rete delle farmacie territoriali, ma anche e soprattutto alla tutela della salute dei propri cittadini. Per questo, come gruppo di Fratelli d’Italia in Regione Emilia-Romagna, abbiamo già presentato e calendarizzato una risoluzione, al fine di chiedere alla Giunta di invertire la rotta in riferimento alla distribuzione del farmaco: secondo noi va rafforzata e capillarizzata attraverso la rete delle farmacie territoriali, per favorire una gestione più efficace delle risorse pubbliche e una maggiore equità nell’accesso ai farmaci, con benefici per tutti i cittadini“.