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Gestione delle terapie croniche alle persone anziane. Pestelli: «Incentivare il deblistering»

“L’Assemblea Legislativa si appresta a votare nel corso del Consiglio di domani 23 luglio il Bilancio di Assestamento e il Documento di Economia e Finanza Regionale per gli anni 2025-2027. In questo contesto, ho voluto portare all’attenzione dell’aula un tema importante: a fronte del progressivo innalzamento dell’età media della popolazione residente sul territorio regionale, assume di pari passo sempre più rilievo la problematica relativa alla gestione delle terapie croniche, in particolar modo in riferimento alle persone anziane e ai pazienti cosiddetti ‘politrattati’, ossia che assumono più farmaci contemporaneamente“. A parlare è Luca Pestelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
“Non tutti i pazienti politrattati hanno la possibilità di accedere a residenze sanitarie in maniera stabile – spiega il rappresentante di FdI – e molti caregiver non possiedono una specifica formazione in ambito sanitario: per questo è fondamentale garantire e incentivare una maggiore e più agevole aderenza alle terapie attraverso una strategica sinergia territoriale, che coinvolga la comunità degli operatori sanitari“.
Esiste una soluzione al problema: “Per raggiungere questo obiettivo, ho chiesto alla Regione Emilia-Romagna, attraverso un Ordine del Giorno, di garantire ai cittadini la possibilità di accedere al servizio cosiddetto di deblistering. L’obiettivo è di effettuarlo in convenzione attraverso la rete delle farmacie che, di concerto con i medici di medicina generale, possono elaborare in favore dei pazienti delle confezioni di farmaci ripartite per giorno e fascia oraria, facilitando per le persone sottoposte a terapie con più farmaci ed eventualmente ai loro caregiver l’accesso corretto alla somministrazione del farmaco, limitando così i rischi di mancata aderenza alle terapie e le possibili conseguenze: peggioramenti delle condizioni pregresse, nuove complicanze o comorbilità, abbandoni delle terapie stesse. Prevenire queste situazioni significa, tra le altre cose, evitare costi sociali e maggiori potenziali esborsi per il servizio sanitario“.
“La famiglia è il nucleo fondamentale della solidarietà umana – chiosa Pestelli – e per tutti dovrebbe rappresentare il primo luogo di cura. Ma se non si garantisce un reale percorso sanitario che assicuri un’integrazione tra ospedale e territorio, valorizzando tutti gli operatori e con loro la continuità tra le strutture e le famiglie, queste ultime si sentiranno purtroppo abbandonate a loro stesse“.