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Europa Verde: “Si rispettino gli alberi di viale Roma”

«Per la fine di luglio il Comune di Forlì avvierà i lavori su viale Roma con l’intento dichiarato di “risolvere le criticità dovute alle radici” dei pini secolari. L’intervento interesserà l’antica via Emilia e i filari di alberi che da quasi un secolo adornano l’ingresso sud della città, un tratto che meriterebbe ben altra attenzione per l’alto valore ambientale e paesaggistico che caratterizza una delle arterie principali, da Piazzale della Vittoria fino alla zona Ronco. Si parla di asfaltatura e sistemazione del manto stradale, ma dietro le buone intenzioni si cela l’ennesima minaccia al verde della città. Il Comune afferma che non ci sarà alcun abbattimento, ma nel frattempo commissiona un’ulteriore valutazione della stabilità degli alberi, precisamente dei pini, affidandosi alle prove di trazione. Temiamo che queste prove, ancora una volta, possano giustificare l’abbattimento degli alberi, come già avvenuto a Lido di Savio, spalancano la porta alla possibilità di classificare questi alberi come instabili e quindi pericolosi» è il commento di Samuel Campanella di Europa Verde Forlì-Cesena.
«È noto che gli alberi in città sono sottoposti ogni anno a verifiche di stabilità, proprio per garantire la sicurezza dei cittadini ed escludere rischi di crollo. Viene quindi da chiedersi cosa si nasconda dietro questa nuova decisione, che appare tanto più immotivata considerando che quelle alberature, proprio di recente, hanno resistito senza problemi a vere e proprie tempeste di vento. Europa Verde ha più volte denunciato come i progetti edilizi su viale Roma abbiano comportato numerosi abbattimenti, compromettendo un viale storico senza che la Soprintendenza aprisse bocca. Oggi, con la nuova etichetta di “intervento manutentivo”, si giustificano interventi sbagliati nel metodo, ignorando che i presunti pericoli per la sicurezza stradale sono il frutto di anni di cattiva gestione, fatta di potature errate e abbandono. Il tutto sembra preludere a quell’abbattimento generalizzato e alla sostituzione con alberelli previsto da un progetto approvato nel 2013» insiste Campanella.
«Nonostante gli attacchi ormai sistematici, i pini, se correttamente mantenuti, restano tra gli alberi più stabili in natura. La forma della loro chioma, simile a un’ala di aereo, consente al vento di attraversarla sia sopra che sotto, dissipando la forza dell’impatto e garantendo una tenuta e una resistenza straordinarie. Il problema dei rigonfiamenti provocati dalle radici sono causati dalla pressione degli automezzi e dall’asfalto impermeabile sopra un suolo molto compattato che costringe le radici a svilupparsi in superfice e a formare noduli, alterando il piano stradale. Invece di agire sulla causa, ci si accanisce sull’effetto e quindi alla “soluzione finale”. Contrariamente alle dubbie convinzioni di questa giunta, oggi è possibile intervenire con metodi molto meno invasivi, rendendo il terreno più morbido e drenante, consentendo alle radici di espandersi, migliorando addirittura, con idonee strutture, la distribuzione del carico e permettendo la convivenza col manto stradale, evitando abbattimenti o mutilazioni. Si tratta di interventi collaudati e utilizzati anche in altri Comuni della Regione. Ma Forlì continua a scegliere la via più rapida, ritenuta erroneamente più economica, ma sicuramente meno rispettosa della fisiologia delle piante e nel lungo periodo la più distruttiva. Si fanno valutazioni che risultano parziali, si affida il destino di un patrimonio naturale a procedure che operano senza visione d’insieme, con la propensione all’abbattimento che viene ritenuto un aspetto della manutenzione. Per Europa Verde è inaccettabile che si continui a gestire il verde urbano con queste logiche obsolete e superficiali, e richiede l’immediata sospensione dei lavori previsti in viale Roma nonché la revisione dell’intero piano di intervento, e l’attuazione di sistemi che prevedano l’adozione di una strategia di valutazione aggiornata, efficace e non violenta. Soprattutto quando si parla di un viale alberato storico, radicato nel paesaggio forlivese da oltre un secolo, testimone vivente della storia urbana e ambientale della città» conclude Campanella.