Non fatevi trarre in inganno dal titolo, non mi riferisco affatto al sempre lodevole impegno di qualcuno per gli ultimi, intesi come le persone più deboli, fragili, dimenticate della nostra società: no, niente di tutto questo. L’uomo solo al comando, niente affatto lontanamente simile al grande Fausto Coppi, è Daniele Mezzacapo, ora recordman di assenteismo ovvero ultimo in ordine di presenze al Consiglio Comunale, ove pure eletto a furor di popolo leghista.
Se l’assenteismo, in questo caso, fosse dovuto alla rara preziosità politica, intellettuale del nostro protagonista rispetto al comune volgo forlivese e, forse, al mediocre livello degli altri consiglieri comunali di tutti i partiti forlivesi, beh, allora, tale preziosità risulta davvero infima, per volontà dello stesso assenteista, appena 42,30 euro di compenso, meno della mancia ai disponibili montatori di Ikea, giusto il gettoncino di una sola presenza, appena sufficiente per dire “almeno una volta specchiatevi tutti nella mia immagine, poi non mi vedrete più, non siete all’altezza della mia unicità e rarità”.
A questo punto, tutti gli elettori forlivesi, innanzitutto quelli leghisti, non sono degni dell’impegno assiduo di Daniele Mezzacapo, non solo principe del Foro, attenzione non quello dei tarli, ma pure del fare forca alle riunioni del Consiglio comunale; altrettanto indegni tutti i consiglieri comunali, tutti gli assessori, persino il sindaco, suo ex padrino, ma traditore così maligno da averlo abbandonato nella ruota del brefotrofio delle vane promesse, soltanto mari e monti, dell’inesorabile trombatura da tutto e da tutti, nonostante le tante preferenze mezzacapiane, accordate da incauti elettori.
L’assenteismo di Daniele Mezzacapo pare dire proprio “non posso confondermi e perdere tempo con chi trascura o irride la mia genialità politica”, tuttavia non credo che nessun forlivese si sia accorto e sia in angoscia per tale scelta irremovibile del nostro protagonista, così caparbio alfiere di tanto obsoleto celodurismo leghista. D’altronde, l’avvocato Mezzacapo, come tutti gli eletti, conosceva benissimo quanto spettasse ai semplici consiglieri, poi agli assessori, infine al sindaco, evidentemente aspirava al compenso assessorile od altro pari, ma gli ha detto buca, è rimasto a bocca asciutta, per questo solitamente frigna oppure snobba e diserta il Consiglio comunale. Un eroe del nostro tempo, forse lo avrebbe definito Vasco Pratolini, autore di un omonimo splendido romanzo del 1949: sì, calza davvero a pennello, proprio un eroe di questo nostro, difficile tempo forlivese.
Franco D’Emilio