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Centri storici in caduta libera: una speranza?

Il caso Milano, visto dalla provincia profonda, sembra marziano. A Paperopoli i problemi non sono la gentrificazione, l’economia dei taglieri, il turismo mordi e fuggi, eccetera: sono, più semplicemente, la progressiva essiccazione delle funzioni urbane, la perdita di linfa vitale commerciale delle vie, la residenzialità autoreferenziale, indifferente al contesto.
A Paperopoli, la mia città, dicono da decenni che tutto ciò dipende dal costo dei parcheggi. Ma nessuno si è mai preoccupato di capire davvero come funziona la proprietà immobiliare, quali siano i legami sociali ancora esistenti, quale sia l’antropologia di isolato, attraverso le comunità più o meno frazionate che vi sono insediate.
Insomma, mentre altrove imperversa la speculazione, a Paperopoli c’è un potenziale cantiere per pensare, forse, a qualcosa di diverso e di umano. E se valesse la pena aprirlo?
Roberto Balzani