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Galassi: «Piazzetta della Pescheria va valorizzata per la vocazione storica che gli compete»

«In questi giorni a Forlì si parla molto della possibile destinazione e utilizzo della Piazzetta della Pescheria. Avendo già vissuto all’epoca del sindaco Rusticali la vicenda della Piazzetta, cercando di ritornare con la memoria a quei giorni vedo analogie con il dibattito attuale. A mio parere sarebbe un errore utilizzare uno spazio storico come questo con uffici di qualsiasi genere perché la sua vocazione storica e architettonica è da sempre un’altra. Chi attualmente governa la città, dovrebbe avere lo scrupolo di informarsi su cos’è stata la Piazzetta della Pescheria negli anni passati, utilizzata in tanti modi diversi, anche con momenti di abbandono totale» è il commento di Elvio Galassi ex assessore del Comune di Forlì.
«Negli anni Duemila la Piazzetta fu restaurata sia nei locali che nella parte centrale della stessa, fu qualcosa di molto gradito dai cittadini forlivesi perché divenne un luogo di ritrovo con un ristorante molto accogliente, con la possibilità di utilizzare anche l’esterno della Piazzetta, e soprattutto d’estate era piacevole passare belle serate con musica e spettacolini molto apprezzato dai forlivesi. Purtroppo problemi gestionali hanno costretto l’Amministrazione a definire altri metodi di gestione che non hanno dato i risultati sperati, e lasciatemelo dire altre Amministrazioni non hanno poi affrontato il problema a mio avviso, con la dovuta decisione. Nelle città limitrofe, tutte, si stanno utilizzando questo tipo di spazi per momenti culturali e conviviali, altrimenti come si rilancia un centro storico se non in questo modo» insiste Galassi.
«Un errore fu commesso nel momento della stesura dell’allora piano regolatore, di aver permesso a banche, enti e associazioni di utilizzare i piani terra del centro storico, per i loro insediamenti, con il risultato che tanto attività economiche hanno dovuto chiudere creando la desertificazione del centro storico, per quanto mi riguarda faccio autocritica e prendendo la mia parte di responsabilità essendo in quel periodo assessore all’Urbanistica. Naturalmente ci sono state altre cause ma questo è stato un elemento forte. Vogliamo continuare in questo modo, spero che il buon senso prevalga, per riappropriarsi del centro della nostra città dobbiamo fare in modo che soprattutto la sera il cittadino trovi la tranquillità opportuna per uno sano svago culturalmente attrattivo. Per questo facciamo tante “Pescherie” non uffici che alle ore 17,00 del pomeriggio fanno del centro un deserto. Con coraggio si può fare, si deve fare» conclude l’ex assessore del Comune di Forlì.