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Vernocchi: «La vicenda della Zangheri ricorda il film ‘Le mani sulla città’»

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«Dopo aver letto le notizie di stampa (purtroppo i tempi stretti di preavviso davvero poco cortesi per consentire una partecipazione) che hanno registrato le varie dichiarazioni ed intenti delle sigle sindacali ed esponenti politici, traggo l’impressione, pur non comprendendo fino in fondo un linguaggio che non esprime concetti bensì l’invio di messaggi criptici per le persone come la sottoscritta, ma assolutamente intercettabili e traducibili per gli addetti ai lavori che esternano apparentemente il più scevro interesse, mentre in realtà sottendono probabilmente a possibili accordi convergenti, sulle sorti dell’istituto che ho presieduto per 13 anni» è il commento di Wilma Vernocchi.

«La sensazione che si avverte dagli esiti della riunione e dagli intenti dei vari protagonisti somiglia alla trama del famoso film del regista napoletano Francesco Rosi, dal titolo “le mani sulla città” del 1963, mutuando la splendida città del Vesuvio con la più antica residenza per anziani di Forlì, laddove sembra si voglia condurre la stessa verso gestioni controllate che possano incontrare probabilmente interessi politici di consenso elettorale e quelli sindacale di influenza sulle maestranze, convergendo sulla gestione del sontuoso patrimonio dell’istituto. La gestione di un consiglio di amministrazione che opera senza alcun compenso ha sempre tenuto lontano qualsiasi ipotesi di interesse di parte nella gestione dell’istituto, mantenendo quel ruolo affidabile familiarità che è sempre stato apprezzato dai cittadini ed ospiti» precisa Vernocchi.

«D’altra parte non posso dimenticare che durante il periodo infernale del covid, non solo siamo rimaste isolate fisicamente insieme agli ospiti la sottoscritta e la direttrice Valgimigli, ma anche indifese dalle critiche proprio degli stessi sindacati che ora si ergono a paladini dell’istituto, per non parlare della rappresentante politica regionale, assolutamente assente sia moralmente che sostanzialmente e solo dopo la mie dimissioni, almeno dai rappresentanti dell’Amministrazione locale tramite il sindaco Zattini, ho ricevuto il riconoscimento dello sforzo profuso in un momento drammatico per l’istituto, insieme ai più stretti collaboratori. La mia speranza ed auspicio è quella che i 189 soci dell’istituto possano comunque continuare ad esprimere il loro ruolo di equilibrio e consulta alla luce delle elevatissime eccellenze che compongono l’assemblea, senza dimenticare il rispetto per i 7.546 firmatari della petizione coordinata dalla sottoscritta per la permanenza nella forma IPAB consegnata in Comune, laddove molti firmatari purtroppo “guardano dall’alto”» conclude Wilma Vernocchi.