Leggilo in 2 minuti
Post alluvione. Legacoop Romagna chiede la fase2 ai parlamentari romagnoli

Legacoop Romagna chiede un incontro ai parlamentari del territorio, per «affrontare i temi legati alla ricostruzione post alluvione che ci paiono all’ordine del giorno di un lavoro che, se svolto assieme senza polemiche, ma anche senza trionfalismi inutili, oltre che stucchevoli, possano garantire alla Romagna ed ai romagnoli, quelle sicurezze delle quali due anni fa siamo stati privati». L’invito è stato inviato ad Alice Buonguerrieri, Jacopo Morrone, Andrea Gnassi, Beatriz Colombo, Ouidad Bakkali, Rosaria Tassinari, Domenica Spinelli, Alberto Balboni, Daniele Manca, Marta Farolfi e Marco Croatti.
La lettera, completa di un decalogo di proposte operative, arriva in rapida successione dell’evento “La Memoria dell’Acqua”, dove il mondo cooperativo ha evidenziato il cambio di passo impresso dal commissario Curcio, ma anche la necessità di «un altro scatto in avanti, una collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti per mettere in sicurezza il territorio in tempi rapidi e accelerare gli investimenti», a due anni esatti dai tragici eventi del maggio 2023.
Un nodo decisivo, scrive Legacoop, sarà il nuovo DL ricostruzione. «Per questo ai diversi livelli istituzionali ed a voi parlamentari, in particolare, chiediamo di avanzare insieme in quella che possiamo definire a tutti gli effetti la fase due del post alluvione. Si cominci, per esempio, definendo misure certe per gestire in maniera razionale le emergenze, convertendo rapidamente in legge il decreto emanato a fine aprile e proseguendo con determinazione nel percorso di ricostruzione e sicurezza idrogeologica, la cui complessità burocratica, procedurale e temporale sta preoccupando fortemente le comunità romagnole e il sistema imprenditoriale».
I numeri, del resto, parlano chiaro: a fine 2024, su 7.000 interventi avviati per la messa in sicurezza del territorio, ne erano stati completati poco più di un terzo. Il 3,5% degli 86mila aventi diritto ha ricevuto un ristoro, per un totale di 134 milioni. «Un passo in avanti, sicuramente, ma ancora troppo poco, è chiaro, per sentirsi tranquilli e per dirsi con la coscienza a posto». Tra le varie proposte, Legacoop Romagna chiede di impegnarsi per «semplificare le procedure, mettere a punto i meccanismi per la concessione del credito di imposta, rendere stabili le aperture degli sportelli sul territorio», tutti temi su cui si è rilevata ampia concordanza di intenti con Regione e struttura commissariale.