Leggilo in 3 minuti
Post alluvione. Legacoop: «Il cambio di passo c’è stato, ora serve un altro scatto in avanti»

La nomina del commissario Curcio e il lavoro della Regione hanno imposto un deciso cambio di passo alla ricostruzione post alluvione. Ora serve un altro scatto in avanti, una collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti per mettere in sicurezza il territorio in tempi rapidi e accelerare gli investimenti. «A fine 2024 – spiegano il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi, e il coordinatore di Ravenna Mirco Bagnari – su 7.000 interventi avviati per la messa in sicurezza del territorio ne erano stati completati poco più di un terzo. Con il passaggio da Figliuolo a Curcio alla guida della struttura commissariale si è assistito a un sensibile cambio di passo e di approccio, ma la piattaforma Sfinge continua a essere accessibile solo con molta difficoltà. I danni ai privati dalle alluvioni del maggio 2023 sono stati 3,5 miliardi di euro, gli aventi diritto sono circa 80.000, tra imprese e famiglie. Di questi circa il 5% è riuscito a completare la domanda, per un importo complessivo richiesto di circa 300 milioni di euro. Quelle che hanno ricevuto almeno un provvedimento di concessione sono state circa 3mila (il 3,5% degli aventi diritto, un anno fa erano appena 132, pari allo 0,1%), per un totale di 134 milioni di ristori, il 40% alle imprese e il resto alle famiglie».
Semplificare le procedure, mettere a punto i meccanismi per la concessione del credito di imposta, rendere stabili le aperture degli sportelli sul territorio: queste alcune delle proposte presentate dal movimento cooperativo. Nell’arco di 18 mesi, dalla primavera del 2023 all’autunno del 2024, la Romagna è stata colpita da più disastri naturali.
«Due anni fa – dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – abbiamo visto mettere a rischio la nostra sicurezza. Quello che vogliamo raggiungere è l’obiettivo comune di una Romagna che possa dirsi completamente rialzata e pronta a riprendere a correre, come sapevano fare al meglio prima dell’alluvione del maggio 2023. In generale, c’è stato un salto di qualità, grazie al nuovo approccio della struttura commissariale e della Regione, fatto di grande pragmatismo. Ora le risorse e i cantieri ci sono, grazie anche a un nuovo protagonismo dell’Europa. Il nuovo DL ricostruzione è un’opportunità importante, alle istituzioni chiediamo di avanzare insieme in quella che possiamo definire a tutti gli effetti la fase due del post alluvione: si cominci definendo misure certe per gestire in maniera razionale le emergenze, convertendo rapidamente in legge il decreto emanato a fine aprile e proseguendo con determinazione nel percorso di ricostruzione».
Legacoop Romagna ha incontrato le istituzioni il 9 maggio alla Deco di Bagnacavallo, dove è tornata ad accendere i riflettori sui territori colpiti dall’alluvione con l’evento “La Memoria dell’Acqua”. L’incontro ha rappresentato l’occasione per fare il punto con la struttura commissariale alla ricostruzione e con la Regione, rappresentate dall’ingegner Gianluca Loffredo e dalla sottosegretaria alla presidenza Manuela Rontini. Più di 150 i cooperatori presenti nello stabilimento della Deco Industrie, uno di quelli più colpiti dagli eventi catastrofici del 2023, dove sono ancora ben visibili i segni degli allagamenti. In sala, tra le autorità, anche i consiglieri regionali Nicolò Bosi, Alberto Ferrero, Francesca Lucchi, Eleonora Proni, Daniele Valbonesi e Valentina Ancarani, il presidente della Camera di Commercio Giorgio Guberti, la presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli, il sindaco facente funzioni di Ravenna Fabio Sbaraglia, sindaci e rappresentanti di numerose cittadine colpite dall’alluvione tra cui Alfonsine, Cotignola, Lugo, Meldola, Modigliana, Solarolo e Monselice.