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La semifinale playoff tra Rimini e Forlì si giocherà a porte chiuse

Gara3 della semifinale di playoff si giocherà senza tifosi sugli spalti. Se Forlì dovesse vincere anche gara4 subirà lo stesso trattamento e addirittura qualora si arrivasse alla gara5 del PalaFlaminio il passaggio del turno sarà ugualmente a porte chiuse. Questa la decisione dei Prefetti e Questori di Forlì e Rimini. “La Pallacanestro Forlì 2.015 comunica che le autorità competenti hanno disposto lo svolgimento a porte chiuse di gara3 Unieuro Forlì – RBR Rimini di semifinale playoff. Nessun tifoso sarà pertanto ammesso all’Unieuro Arena venerdì sera 30 maggio. Per quanti, in fase di prelazione, avessero già acquistato il biglietto, seguirà apposita comunicazione di biglietteria” il comunicato ufficiale della società.
«Quello che è successo ieri sera, fuori dal palazzetto ‘Flaminio’ di Rimini, poco prima di gara due della semifinale playoff di A2, non è sport, ma pura violenza. Le “persone” che si sono rese protagoniste degli scontri in via Redi non sono definibili tifosi, ma veri e propri delinquenti. Lo sport di cui ci facciamo promotori tutti i giorni, fuori e dentro i campi da gioco, è quello caratterizzato da un sano agonismo, dal rispetto delle regole, dagli sfottò e dai colori delle tifoserie avversarie» è il commento dell’assessore allo sport Kevin Bravi.
«Non fanno parte dello sport e dei suoi valori, le botte e certi individui mascherati armati di spranghe e bombe carta. Tutto questo, oltre a non essere accettabile, ha determinato un danno sportivo, economico e d’immagine rilevante per la pallacanestro forlivese, che venerdì prossimo, per colpa di questi delinquenti, scenderà in campo in un palazzetto vuoto, senza tifosi e senza alcuna forma di sostegno. Mi preme rappresentare il nostro sostegno e la nostra vicinanza alle società ‘Pallacanestro 2.015’ e Rinascita Basket Rimini, ai tantissimi tifosi che avevano già acquistato il biglietto per gara tre e che sono l’anima e il cuore del basket romagnolo. Ringrazio infine le Forze dell’Ordine, per l’eccellente lavoro di indagine che ha portato all’individuazione di oltre 50 ultras» conclude Kevin Bravi.