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Interrogazione di Pestelli sull’Irst: «Sia tutelata la vocazione alla ricerca»

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La Regione Emilia-Romagna ha intenzione di sostenere l’attività di ricerca scientifica svolta presso l’Irst ‘Dino Amadori’ di Meldola? Vuole tutelare e rispettare la qualifica di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico? L’azione politica dovrebbe tutelare strutture come l’Irst: mi auguro che tale posizione sia condivisa, sempre e prima di tutto nell’interesse dei pazienti“. A lanciare l’appello, in una interrogazione depositata presso la Regione Emilia-Romagna, è il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luca Pestelli.

Le preoccupazioni, condivise da cittadini e dipendenti dell’Irst “Dino Amadori” di Meldola in merito al futuro della struttura, riguardano anche l’ambito della ricerca scientifica, peculiarità che ha contribuito a rendere il centro un vero e proprio punto di eccellenza – dichiara Pestelli -. Le notizie ed indiscrezioni concernenti un potenziale blocco del turnover sembrano poter minare le future potenzialità della struttura stessa in questo campo. Sul tema, si è espresso anche il Presidente della Regione Michele De Pascale, annunciando a mezzo stampa un percorso di maggiore sinergia con l’ambiente universitario. Per quanto la collaborazione con il mondo accademico, per la ricerca, rappresenti una circostanza positiva, è importante e necessario però che il rapporto tra la struttura e l’ambito universitario sia biunivoco, e venga garantita la dignità del centro, oltre alla qualità delle attività di ricerca, anche e soprattutto a tutela della professionalità che hanno sempre dimostrato i dipendenti. Nell’idea del Prof. Amadori, ed anche in virtù della certificazione di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, la vocazione dell’Irst come centro di ricerca è sempre stata centrale, e va salvaguardata nell’interesse dei pazienti e di tutti coloro che hanno necessità che la ricerca sul tema oncologico progredisca“.

Oggi servono trasparenza e chiarezza: “Il progetto della Regione sull’Irst, ad oggi, non è chiaro – denuncia Pestelli -. Limitarsi al rispetto degli accordi di fornitura significa non sostenere la crescita della struttura: il centro, tuttavia, non è nato certo per chiudere porte ma per restituire speranza ai cittadini bisognosi di cure. L’Irst dovrebbe essere un esempio da seguire in un sistema sanitario integrato, e su questo il progetto del Prof. Amadori si è dimostrato evidentemente innovativo“.

Per questo motivo – chiosa il rappresentante di Fratelli d’Italia – ho depositato un’interrogazione, per chiedere alla Giunta di fare chiarezza sull’eventuale razionalizzazione del turnover relativo ai dipendenti impiegati all’Irst ‘Dino Amadori’ nell’ambito della ricerca scientifica, sui progetti di integrazione con il mondo universitario e accademico annunciati a mezzo stampa da parte del Presidente Michele De Pascale, e soprattutto sul futuro della stessa attività di ricerca presso il centro“.