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Garante negato. PD, M5S, AVS: “A Forlì prevale la linea dura di FdI contro i diritti umani”

«Ieri la mozione che proponeva l’istituzione del garante dei diritti delle persone private della libertà personale è finalmente stata trattata ed è stata purtroppo bocciata dal centrodestra. La mozione chiedeva alla giunta di avviare un percorso che portasse all’istituzione del Garante, fatto di confronti con istituzioni, associazioni e tutte le parti interessate. Il Garante è una figura terza, prevista dalla legge, che opererebbe non solo a tutela dei detenuti nella casa circondariale di Forlì, ma di tutti coloro che sono privati della libertà, ad esempio persone sottoposte a TSO, i migranti nei CPR e i minori in comunità e, non ultimo, della casa circondariale e del suo personale. I consiglieri di maggioranza hanno cercato di giustificare la propria opposizione alla mozione nascondendosi dietro a non meglio specificati approfondimenti, che potevano essere svolti anche in queste settimane dal momento che la mozione è stata presentata il 25 marzo scorso. Il dibattito di ieri ha chiaramente messo in luce la netta contrarietà di Fratelli d’Italia all’esistenza stessa di una figura di tutela dei diritti dei detenuti, i cui consiglieri si sono spinti addirittura a sostenere che il garante potrebbe essere persino dannoso» si legge in una nota a firma dei Gruppi del PD, M5S, AVS e RF.
«Siamo i primi a sostenere che all’interno della casa circondariale di Forlì ci siano validi progetti che valorizzano la funzione socio rieducativa della pena, coinvolgendo il Comune, enti di formazione e realtà associative e imprenditoriali, ma siamo altrettanto fermamente convinti che l’istituzione del Garante sia una tutela aggiuntiva che nulla toglie a quanto di buono già si fa. Come opposizione siamo estremamente rammaricati, non solo dalla posizione di Fratelli d’Italia, che per giustificarsi ha provato ad accusarci di non avere fiducia nell’istituzione carceraria e neppure nei processi rieducativi per i detenuti. Al contrario, crediamo proprio sia un vantaggio per l’intera collettività, visto che, statistiche alla mano, la formazione e l’inclusione di queste persone contribuiscono ad azzerare i casi di recidiva tra coloro che hanno scontato la pena. Politicamente, ci sorprende e rattrista l’allineamento a queste posizioni di tutto il resto della maggioranza – ad eccezione della Lega non presente in aula – che ha votato contro la mozione senza nemmeno avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità alla luce del sole ma nascondendosi dietro la necessità di approfondire, prima, in commissione» continuano i consiglieri di minoranza.
«Un vero ribaltamento della realtà: la mozione non imponeva l’immediata istituzione del garante, ma dava avvio al percorso istituzionale che avrebbe portato la giunta a formulare una proposta, passaggio fondamentale per portare la discussione nelle commissioni e poi alla vera e propria istituzione del Garante. Quanto accaduto solleva molti interrogativi sulla coerenza dello stesso Sindaco Zattini, silente ieri in Consiglio ma sostenitore del valore rieducativo delle pene carcerarie in occasione della bella iniziativa organizzata pochi giorni fa dall’associazione Amici di Don Dario. Presente in aula, ieri, durante il dibattito, non ha dato cenno di dissenso rispetto alla linea di chiusura imposta da Fratelli d’Italia e seguita dalla maggioranza. Ancora una volta è venuta alla luce la vera natura, estrema e radicale, della della destra al governo della città, contro cui non ci stancheremo mai di batterci a tutela dei diritti umani e civili di tutte le persone» concludono i Gruppi Pd, M5S e AVS.