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Forlì ricorda Ottorino Bartolini, politico e scrittore

Mercoledì 28 maggio, dalle ore 17,00, nella Sala Dionisio di Casa Saffi, in via Albicini 25 a Forlì, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea organizzerà un incontro per ricordare Ottorino Bartolini (1932-2019): politico, scrittore e presidente dell’Istituto. Interverranno: Ines Briganti, Matteo Bartolini, Virginia Emiliani, Edoardo Bastianini e Gabriele Zelli.
Ottorino Bartolini va ricordato innanzitutto come esponente del Partito Socialista Italiano, formazione politica in cui ha ricoperto importanti incarichi come quella di Segretario della Federazione forlivese. È stato un valente storico e ricercatore, nonché appassionato scrittore di vicende locali e nazionali con all’attivo una ventina di pubblicazioni che spaziano dalla politica, alla storia, alle fiabe.
Ottorino Bartolini era un amante dell’arte, della cultura e del collezionismo ed ha contribuito al miglioramento della vita delle nostre comunità. Forte di questi interessi e dei valori della solidarietà e della giustizia sociale ha influenzato positivamente gli enti o le associazioni di chi ha fatto parte occupando sempre un ruolo di primo piano. Come presidente dell’Istituto Storico della Resistenza di Forlì ed esponente dell’Anpi fece pubblicare una fondamentale ricerca portata a termine da Paola Saiani sugli eccidi del settembre 1944 in via Seganti, in particolare sull’uccisione di 19 ebrei, che consente tuttora di ricordare uno dei crimini più efferati compiuto da nazifascisti in Romagna e in Italia.
Ottorino Bartolini nel 1971 divenne il primo presidente provinciale dell’Associazione Italiana Cultura e Sport e con l’AICS ha promosso iniziative di valenza locale e nazionale, molte delle quali rivolte ai giovani. È stato inoltre segretario regionale del Movimento Federalista Europeo e presidente dell’Associazione Culturale “Memoria e Ricerca”.
Nel 1980 fu eletto presidente del Consiglio regionale della Regione Emilia-Romagna, un incarico che mantenne solo per due anni ma che si caratterizzò perché pose al centro dell’attenzione dell’organo legislativo temi come quelli della eutrofizzazione del Mare Adriatico e della subsidenza del territorio della nostra costa, che erano vere e proprie emergenze e che ancora oggi dovrebbero essere in primo piano. Memorabile un suo intervento in Consiglio regionale tutto esposto in dialetto per rivendicare le peculiarità della Romagna e la necessità di conferire a questo territorio una sua autonomia. Fece parte anche del Consiglio comunale di Forlì caratterizzandosi per i suoi interventi sempre puntuali e approfonditi, anche di critica nei confronti dell’amministrazione dell’epoca che vedeva una Giunta comunale composta da esponenti comunisti, repubblicani e socialisti.