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Forlì Capitale Cultura. PD: “Occorre una riflessione sulle politiche culturali forlivesi”

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«Nel Consiglio comunale straordinario sulla candidatura di Forlì a Capitale della Cultura 2028, svoltosi ieri su richiesta dalle opposizioni, abbiamo discusso, lo sviluppo del percorso e i temi che dovranno trovare spazio all’interno del dossier di candidatura. Riteniamo positivo che tutte le forze politiche, e lo stesso sindaco, abbiano convenuto che il processo dovrà coinvolgere in maniera ampia tutti gli attori della città, dalle forze politiche, alle istituzioni culturali, al mondo associativo e economico, ai cittadini stessi. Ugualmente, ci sembra importante l’unanime condivisione sul fatto che il percorso dovrà essere occasione per una riflessione sul patrimonio e il sistema culturale cittadino e per la definizione di un progetto strategico per la cultura che, comunque vada, consenta una crescita dell’offerta e delle politiche culturali forlivesi, in una prospettiva di medio-lungo periodo che vada oltre il 2028» spiega il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Forlì.

«Ulteriore elemento di condivisione è stata poi la necessità di proseguire il confronto nella sede dell’apposita Commissione 3, con sedute dedicate, che a nostro avviso non potranno avere solo scopi informativi, ma dovranno essere uno degli strumenti che l’ente assumerà per definire l’indirizzo politico del processo. La commissione dovrà incontrare il costituendo comitato scientifico, e ove possibile, il comitato operativo e lo staff comunale dedicato, allo scopo di condividere le priorità strategiche su cui sarà predisposto il progetto culturale e scientifico. Forlì capitale della cultura è un sogno per tutta la città, ma c’è grande perplessità sulle condizioni attuali del nostro patrimonio. Per affrontare la sfida è necessario quindi misurarsi con alcuni nodi legati alle condizioni della cultura forlivese, a partire dalla chiusura di quasi tutti i musei e dallo stato di sofferenza della biblioteca. Nel dibattito abbiamo voluto avanzare alcuni ragionamenti utili, a partire dal richiamo ai concetti di inclusione e partecipazione che apprezziamo siano stati espressi trasversalmente da tutti durante il confronto» precisano i Dem.

«Abbiamo poi posto l’esigenza che il progetto di candidatura sia collegato al vigente piano dei lavori pubblici e al recupero del patrimonio culturale. Necessaria, perciò, la massima chiarezza sulle tempistiche di conclusione dei cantieri finanziati dal Pnrr, per non perdere i fondi, su quali dei progetti già finanziati rientreranno nel dossier di candidatura e su quali azioni sono già state messe in campo per l’individuazione di ulteriori risorse pubbliche e private che consentano la reale sostenibilità delle azioni proposte, secondo una visione complessiva di valorizzazione, fruibilità e accessibilità della cultura. A tale fine abbiamo proposto un calendario di visite della Commissione ai cantieri in corso. Particolare attenzione dovrà essere posta sugli edifici sino a oggi rimasti ai margini di qualsiasi progettualità (es. Palazzo Gaddi, Villa Saffi) e sulla necessità di affrontare, in maniera partecipata, la scelta di nuove funzioni strategiche per i grandi contenitori in abbandono, come l’Eridania e la Ripa, nonché per gli spazi pubblici a partire dal centro storico: le piazze, parchi e giardini, contenitori culturali» continuano i consiglieri di minoranza.

«Ci è inoltre sembrato importante sottolineare la centralità che dovrà avere un progetto di riorganizzazione, innovazione e sviluppo dei servizi culturali cittadini, allo scopo di promuovere l’accesso e la partecipazione della comunità alla vita culturale. Per raggiungere questo obiettivo serve aprirsi a network di relazioni europee e investire fortemente sulla digitalizzazione del patrimonio, anche con riferimento alla necessità di valorizzare e far conoscere l’importante patrimonio archivistico, fotografico e documentale presente in città. Investimenti sulla digitalizzazione permetteranno inoltre la creazione di nuovi contenuti culturali digitali per l’accesso, la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio, aprendo nuovi spazi per imprese creative e startup. Pensiamo poi che il Comitato debba focalizzare parte della proposta sull’identità e la storia della città, con particolare riferimento all’Ottocento e al Risorgimento, centrali nella creazione dell’identità nazionale repubblicana, e al Novecento, attraverso una valorizzazione critica del patrimonio come occasione di rafforzamento dei valori democratici, tratto fondamentale della storia del territorio. Un percorso di successo comporterà il coinvolgimento del sistema dell’offerta culturale e turistica, delle imprese, delle associazioni, anche allo scopo di superare le attuali carenze della città in termini di comunicazione, capacità ricettiva e di servizi turistici e strutturazione di percorsi di visita. L’insieme degli interventi potrà promuovere una rigenerazione urbana e sociale della città capace di migliorarne anche il posizionamento turistico-culturale nazionale e internazionale» conclude il gruppo consiliare del Pd.