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Dissesto idrogeologico. Tassinari: «È tempo di soluzioni non di polemiche»

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«Il tema del dissesto idrogeologico va affrontato con un approccio sistemico e integrato, come ha ricordato oggi in audizione il Commissario Fabrizio Curcio. Accolgo e condivido con convinzione il suo appello alla collaborazione tra tutti i livelli istituzionali: solo un’azione coordinata e trasparente può davvero garantire risposte efficaci ai territori fragili come l’Emilia-Romagna». Lo dichiara l’onorevole Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia, coordinatrice regionale del partito in Emilia-Romagna e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico.

«Il nostro territorio – prosegue – è tra i più esposti d’Italia: oltre il 60% dell’Emilia-Romagna è in condizioni di criticità. Da romagnola ho vissuto in prima persona le conseguenze della devastante alluvione del 2023. Per questo, mi sento ancora più responsabilizzata nel promuovere un cambiamento profondo nel modo in cui affrontiamo l’emergenza e soprattutto la prevenzione».

Durante l’audizione, la deputata Tassinari ha posto l’attenzione su tre temi centrali. Il supporto ai piccoli Comuni, spesso privi delle competenze tecniche per progettare e attuare interventi. «Il Commissario ha riconosciuto i ritardi e ha assicurato che, dove necessario, sarà intensificato il coordinamento con gli enti incaricati della progettazione, come Sogesid. Invito i territori a segnalare eventuali criticità in corso: solo con il confronto diretto possiamo sbloccare le situazioni ferme» spiega Tassinari.

Due nodi distinti ma fondamentali: la semplificazione delle procedure e l’individuazione puntuale della platea dei danneggiati. «Sul primo fronte – sottolinea Tassinari – è evidente la necessità di snellire i meccanismi burocratici, che oggi richiedono le stesse complesse procedure sia per piccoli rimborsi da poche migliaia di euro che per interventi ben più consistenti. Questo sta rallentando in modo inaccettabile i ristori. Parallelamente il Commissario ha evidenziato una criticità informativa: su circa 68.000 potenziali cittadini colpiti, ad oggi sono solo 4.000 le domande effettivamente ricevute. A differenza di quanto avviene in altri contesti come i terremoti, qui manca un quadro certo della platea. Serve quindi un lavoro urgente di mappatura e definizione, per evitare che intere fasce di popolazione restino escluse dai benefici per semplice mancanza di chiarezza o accesso alle informazioni».

Il nuovo decreto-legge attualmente all’esame del Parlamento. «Si tratta di un passo avanti importante – prosegue – perché introduce ordinanze speciali, più agili, pensate per rispondere a situazioni specifiche, come i danni all’agricoltura. È la direzione giusta: flessibilità, velocità, pragmatismo». Infine, Tassinari richiama l’attenzione sul fenomeno dello spopolamento delle aree pedemontane e montane, indicato dallo stesso Curcio come concausa del dissesto. «Meno presidi umani significa meno cura del territorio. Dobbiamo invertire la rotta: rilanciare la vita e l’economia nelle aree interne è anche un presidio ambientale. I cittadini ci chiedono soluzioni, non polemiche. Come Forza Italia vogliamo lavorare in modo costruttivo, pragmatico, mettendo al centro la sicurezza delle persone e la tutela del territorio. Questo – conclude – deve essere il cuore della nostra azione politica».