statistiche siti
mercoledì 10 settembre 2025
Logo

Quello di via Tasso non è un museo vuoto

Di Roberto Balzani Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 25 aprile 2025
Quello di via Tasso non è un museo vuoto

Ieri sera a Piazza Pulita, talk show della 7, tradizionale puntata sul 25 aprile. Nel corso della trasmissione, due invitati, Antonio Padellaro e Michela Ponzani, hanno entrambi sostenuto che al Museo della Liberazione di via Tasso non va nessuno. Ora, il Museo di Via Tasso con oltre 20.000 visitatori l’anno è sicuramente uno dei luoghi della Resistenza più frequentati d’Italia, dopo la Risiera di Trieste, il campo di Fossoli, casa Cervi e poco altro. Nel mese di marzo per esempio ha accolto 100 gruppi (moltissime scuole).

Si avvale di volontari che offrono guide gratuite. È aperto tutti i giorni dalla mattina alla sera. Vi si accede senza biglietto. Può essere più noto e visitato? Certamente! C’è molto da fare. Ma non partiamo da zero. Il MIC lo sostiene, come da legge istitutiva. Il Comitato direttivo offre la sua opera senza compenso, come è giusto. Moltissimi sono coloro che lasciano un piccolo contributo. Se avessimo illustri testimonial televisivi come Padellaro e Ponzani potremmo migliorare. Non abbiamo, però, cospicui cachet da corrispondere. Possiamo offrire solo la nostra gratitudine.

Roberto Balzani

L'autore

Roberto Balzani
Roberto Balzani

Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

Newsletter 4live

Rimani aggiornato con le ultime notizie da Forlì e provincia.

Articoli correlati