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A Forlì inciucio di Resistenza con il Walterino

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Domani, con la Santa Pasqua si commemorerà la Resurrezione del Signore e si chiuderà la canonica Settimana Santa della Passione. Oggi, invece, inizia e durerà sette giorni, una full immersion all’insegna della Resistenza e dell’antifascismo sino al 25 aprile, Festa della Liberazione, quando finalmente si riporranno bandiere, fazzoletti rossi, poi i vessilli dell’Anpi, patetica e archeologica associazione dei partigiani italiani, e si smorzerà tristemente l’ultimo respiro sul canto di Bella ciao. Quest’anno il calendario vede la Pasqua prossima al 25 aprile, come dire la Resurrezione anticipatrice, preludio significativo della resurrezione degli italiani dal buio tombale del Fascismo, insomma un’occasione ghiotta per far passare il messaggio subliminale che Cristo risorge a Pasqua come, appunto, ogni 25 aprile risorgono i resistenti e liberatori antifascisti, quasi nella santa crociata identitaria della Resistenza “il Signore è con noi, quindi partigiano”.

L’indigestione settimanale, celebrativa del 25 aprile, è già iniziata stamani, mentre scrivo, all’insegna dell’inciucio tra il centrodestra e la sinistra, rispettivamente alla guida e all’opposizione del Comune di Forlì: un inciucio chiaramente palese nell’ammucchiata ruffiana e compiacente tra la giunta del sindaco Zattini e lo schieramento opposto; un inciucio davvero appiccicoso di tanto falso ecumenismo resistenziale. Certo, la destra forlivese rinnega se stessa, la propria identità e, anziché esprimere una posizione autonoma, anche critica sul 25 aprile, si appiattisce, rinuncia e s’accuccia, prona all’egemonia culturale del pensiero unico, del politically correct, della retorica apologetica dell’antifascismo.

Dunque, stamani, alle ore 11,00 in via Orceoli a Forlì è partita la sarabanda forlivese della Liberazione con la commemorazione di due combattenti partigiani alla presenza di un prestigioso, trasversale gotha celebrativo: dall’assessore comunale Vincenzo Bongiorno, acquiescente esponente di FdI, proveniente da altri lidi politici, alla scialba compagna assessora regionale Gessica Allegni; dall’irriducibile Lodovico Zanetti, presidente a tutto tondo dell’Anpi Forlì, a Maria Luisa Bargossi, presidente, perché mai di meno, di Auser. Dulcis in fondo, reggetevi forte, un approfondimento dell’immancabile, ubiquo cicerone “de no antri” Gabriele Zelli, proprio lui, sempre lui, ossessivamente solo lui, quasi un incubo!

Poi, qualche giorno di sosta per prendere fiato e smaltire l’abbuffata pasquale, e si riprende mercoledì 23 aprile alle ore 15,30 quando l’Archivio di Stato di Forlì sarà onorato da un incontro/conferenza sull’80° anniversario della Liberazione, ancora ad opera di lui, l’insostituibile Gabriele Zelli, nuovamente pronto a soddisfare tutto quello che avete voglia di sapere al pari di come, chissà, quasi emulo di Woody Allen, saprebbe sicuramente rispondere a “tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso, ma non avete mai osato chiedere“! Poi, giovedì 24 aprile, triplice impegno resistenziale: al mattino, la posa di una pietra d’inciampo in via Balzella, dedicata al resistente Edo Bertaccini; al pomeriggio, presentazione di un libro d’atmosfera partigiana a Casa Saffi con la partecipazione di due scontate lenze del partigianato romagnolo, Lodovico Zanetti e Miro Gori; poi, alla sera, alle ore 21,00, nel Salone Comunale di Forlì, quasi il gran botto apoteotico, trionfale della resurrezione partigiana del 25 aprile con Walter Veltroni a presentare l’ultima sua inutile, perché tardiva e copiona, opera “Iris, la Libertà”.

Già, proprio lui, il Walterino, come lo chiamano a Roma, volendolo, di proposito, distinguere così da Walterone, il grande, indimenticabile Walter Chiari, lui, sì, vero attore comico. Dunque, accogliamo Walterino Veltroni, mai un lavoro al di fuori del pane della politica e, soprattutto, sempre stupendamente mediocre: come primo segretario nel 2007 del neonato Partito Democratico, appena due anni dopo dimessosi a seguito di due pesanti sconfitte elettorali; come sindaco di Roma, tanto abile da lasciare milioni di metri cubi di nuova cementificazione urbana e un buco di ben 6,95 miliardi (!) di euro nelle casse comunali; come ministro dei beni culturali, tanto attento al futile e pochissimo alle cose sostanzialmente importanti; come giornalista e direttore de l’Unità, capace di incrementare le vendite del quotidiano comunista solo allegando libri e film in videocassetta.

Infine, Walterino scrittore recordman per libri invenduti, finiti prima sulle bancarelle dei remainders nei mercatini rionali, poi al macero, almeno per recuperare la carta, molto più preziosa dell’opera veltroniana scrittaci sopra. Ora, eccolo a Forlì con un libro sulla partigiana Iris Versari, non certo una novità, chissà mai quali nuove fonti, ma si sa il Walterino non si smentisce, stupirà ancora i forlivesi con l’ovvietà trita quanto l’acqua risulti bagnata. La penitenziale settimana resistenziale finirà, finalmente, venerdì 25 aprile con un pot-pourri di onori militari e deposizione di corone, musiche bandistiche e festa popolare ad hoc con vino e ciambella: tutto all’insegna dell’inciucio tra destra e sinistra, tra la giunta di centrodestra e l’opposizione, e dell’intesa, reciprocamente cerchiobottista, tra il sindaco di Forlì Zattini e l’assessore regionale Allegni. Alla prossima!

Franco D’Emilio