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Il collasso fortuito della rete ferroviaria e i rendiconti fittizi

Di Roberto Balzani Leggilo in 1 minuto
Aggiornato: 11 gennaio 2025
Il collasso fortuito della rete ferroviaria e i rendiconti fittizi

Dopo il collasso fortuito della rete ferroviaria, penso che per mettere in ginocchio il Paese non siano necessari missili né satelliti né droni, ma pochi danni contemporanei agli scambi delle stazioni di Milano, Firenze e Roma, e tre/quattro incidenti di un certa gravità negli snodi autostradali. Potrebbero anche accadere fortuitamente, in uno sventurato e catastrofico “giorno della banana”. Altro che hacker filorussi! Possiamo farcela anche da soli. Ahimè.

Una delle caratteristiche più grottesche del Pnrr all’italiana applicata a scuola e istruzione superiore è la rendicontazione endemica, di tutto, purché totalmente fittizia, cartacea. Essendo privi di una cultura dell’impatto, perché da noi l’unica azione che conta davvero è quella dell’allocazione della risorsa, cioè della spesa, possiamo solo certificare cose possibili o probabili. Non altro. A nessuno, in Italia, interessa davvero se le azioni servano a qualcosa. Interessa che i corsi siano caricati online, le attività svolte quantitativamente, le ore occupate. Una montagna di carta e di firme. I contenuti? Non importano a nessuno. Neanche all’Università.

Roberto Balzani

L'autore

Roberto Balzani
Roberto Balzani

Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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